Scontri al confine fra Venezuela e Colombia per la consegna di aiuti umanitari

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Scontri violenti alla frontiera fra Colombia e Venezuela per la consegna di aiuti umanitari internazionali, mentre sarebbero più di 120 i militari venezuelani che si sono rifugiati in Colombia nelle ultime 24 ore disertando.Numeri che però restano oscillanti. Anche al confine con il Brasile risultano scontri tra polizia e dimostranti.

Secondo l’agenzia France Press, invece, dei militari venezuelani hanno usato gas lacrimogeni per disperdere decine di manifestanti che volevano attraversare il ponte di confine di Ureña, nello Stato venezuelano occidentale di Tachira, per entrare in Colombia. Questo dopo che il governo Maduro ha deciso di chiudere il ponte. Una 20ina sarebbero i feriti in tutto.

A Bogotà, il leader dell’opposizione Juan Guaidó, autoproclamatosi presidente a interim, si è rivolto ai militari in qualità di “comandante in capo delle forze armate”:

“Siamo qui a Bogotà in Colombia, oggi, per aiutare Il popolo del Venezuela, un popolo che resiste, che insiste nel cercare la democrazia, la libertà”, ha detto Guaidó.

Soddisfatto resta invece il numero due del Partito socialista al potere, Diosdado Cabello (presidente dell’Assemblea costituente venezuelana e numero due del partito di governo) che ha anche ricordato come sul suolo venezuelano non passerà un solo militare straniero.

In mezzo a chi invoca l’uso della forza e chi invece pensa di stare in una situazione di pace restano i venezuelani, in un clima di tensione al massimo grado.
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