Alla ricerca di un obiettivo comune per affrontare le sfide che le vedono entrambe protagoniste. E’ il nodo centrale del primo vertice tra Unione Europea e la Lega degli Stati arabi. Una due-giorni storica, in corso, al Centro congressi internazionale di Sharm-el-Sheikh in Egitto (24-25 febbraio) a cui partecipa anche il premier italiano Giuseppe Conte.
“Voglio ringraziare e salutare tutti coloro che per cio’ che riguarda l’immigrazione hanno preso su di sé il peso del dislocamento delle popolazioni, aiutato i rifugiati e contrastato il traffico di esseri umani. Dobbiamo lavorare tutti insieme per questo”, ha detto il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk che presiede il vertice insieme al presidente d’Egitto Abdel Fattah al-Sissi. Sue le parole principali espresse sulla lotta al terrorismo:
In tutto sono 22 i paesi del nord Africa e della penisola araba (menbri della organizzazione nata nel 1945) che si siedono intorno al tavolo insieme a capi di governo o di Stato europei. Oltre alla lotta al terrorismo e alla crisi migratoria, altri i temi caldi posti sul tavolo dell’incontro, come le guerre regionali in Siria Libia e il conflitto israelo-palestinese, ma il nodo di tutto resta il rafforzamento delle relazioni euro-arabe.
E a proposito di relazioni, è intenzione del presidente del Consiglio Conte, almeno per quanto espresso a margine del summit, di avere un faccia a faccia con al-Sissi sul caso Regeni: “Una ferita ancora aperta finché il caso non si risolverà”, ha affermato Conte. Ma oltre alla tragica vicenda di Giulio Regeni,diversi sono i dossier che vedono incrociarsi Roma e Il Cairo, a cominciare da quello libico.
“La Libia per noi è strategica, servono sforzi per prevenire un’escalation di violenze e un conflitto civile, che sono sempre dietro l’angolo”, ha spiegato Conte che, all’International Congress Center che ospita il summit, vede il premier del governo di unità nazionale libico Fayez al Sarraj. Una situazione quella libica sempre piu’ instabile.
Bisognerà vedere se le ambizioni che si pone il vertice saranno piu’ forti delle divisioni che caratterizzano l’Europa proprio sul tema delle immigrazioni e sulle difficoltà dei paesi arabi che ancora è impegnata ad affrontare gli effetti delle rivolte della primavera araba.