L’Italia ha riconosciuto formalmente il genocidio degli armeni, lo sterminio di un milione e mezzo di cristiani pianificato tra il 1915 e il 1917 sotto l’Impero Ottomano.
La Camera dei Deputati ha approvato a larga maggioranza una mozione bipartisan che impegna il governo a «riconoscere ufficialmente il genocidio e a darne risonanza internazionale». È il 29esimo Stato a prendere questa iniziativa, e come negli altri casi non si sono fatte attendere le proteste della Turchia, che ha convocato l’ambasciatore ad Ankara.
“Un quarto della popolazione della Cirenaica, più di 50mila persone, sono morte – ha detto Omer Celik – Centomila musulmani sono stati costretti a lasciare le loro case sulla base di una pulizia etnica.
Se si sostiene che il confronto su questi temi sia un contributo alla storia, benissimo. Ma lasciate stare la storia degli altri Paesi“.
Ankara non riconosce il genocidio degli armeni durante la prima guerra mondiale, ne contesta i numeri e sostiene che i massacri del 1915 siano avvenuti nell’ambito di un conflitto, non su base etnica o religiosa.