Torna da una vacanza in Togo sulle sue gambe, arrestato falso invalido

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Un 55enne fiorentino è stato arrestato martedì scorso dalla polizia con l’accusa di essersi finto paraplegico dal 2012, percependo indebitamente dall’Inps oltre 137 mila euro. Tornava da una vacanza in Togo, ovviamente sulle sue gambe: le manette sono scattate all’aeroporto di Peretola. Stava per essere candidato alle elezioni comunali di Firenze nella lista ‘Punto e a capo’.

Pur di vivere alle spalle dello Stato era disposto a tutto. A muoversi su una sedia a rotelle, a iniettarsi lidocaina per indebolire il tono muscolare delle gambe, a sottoporsi a terapie traumatiche, scrive Repubblica.

Sempre fingendosi tetraplegico, l’uomo nel 2014 aveva scritto a Papa Francesco, che si era appassionato alla storia e gli aveva telefonato. L’anno successivo venne anche ricevuto in udienza dal Pontefice, spiega Open.

“Nei primi anni 2000 – scrive Cioni nel post intitolato ‘Ai confini della realtà’ -, venne a trovarmi nei miei uffici di Palazzo Vecchio Guglielmi Roberto, capitano dei carabinieri con la moglie medico al Meyer”, dicendo di essere “nipote di un generale dell’Arma in servizio in un paese africano lacerato dalla guerra”. “Lo ritrovo anni dopo paraplegico su una sedia a rotelle – dice ancora Cioni – racconta di essere stato ferito in un conflitto a fuoco con la criminalità e di essere stato congedato da capitano del Ros, mi dice che dopo l’incidente la moglie lo ha abbandonato lasciandolo solo con la figlia minorenne”.

Di recente il presunto carabiniere in congedo ha ricontattato Cioni, dicendo di essere interessato a una candidatura al Consiglio Comunale con la lista ‘Punto e a capo’. “Confesso – scrive sempre Cioni – che la presenza di un carabiniere testimone del contrasto alla criminalità pagato sulla propria pelle era motivo di lustro. Leggo stamani e rimango basito che Guglielmi Roberto non è capitano dei Ros”, ma “un impostore di grande abilità”, “di sicuro c’è solo che è stato arrestato”.

Le attività investigative hanno riscontrato come l’uomo abbia condotto una vera e propria “doppia vita”, sfruttando tutte le agevolazioni derivanti dallo status di disabile, tra cui la percezione di pensioni ed emolumenti – che gli hanno consentito, tra le altre cose, di pagare un “badante”, che viveva nella sua abitazione – l’utilizzo delle varie “corsie preferenziali” ed un parcheggio sotto casa per disabili.

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