Dopo i saluti di Theresa May è ufficialmente iniziata la corsa per il nuovo inquilino al numero 10 di Downing Street. Il partito Conservatore ha messo in campo le proprie forze, tra chi preferisce una Brexit morbida che prevede un futuro inglese al fianco dell’Unione Europea in qualità di partner diplomatico e commerciale privilegiato e tra chi, invece, è per il divorzio dall’Europa senza nessun accordo.
Tra questi dovrà uscire il nome del candidato premier e come consuetudine, spazio al grande dibattito televisivo. Il primo è andato in onda su Channel Four. Non sono mancate le scintille e neppure colpi del classico humor inglese quando a telecamere accese, mancava proprio il candidato numero uno, Boris Johnson.
Oltre a Hunt, hanno animato il dibattito Dominic Raab, Rory Stewart, Michael Gove e il ministro dell’Interno britannico Sajid Javid. Ognuno con sfumature diverse sul divorzio del Regno Unito dall’Unione europea, ma con Johnson sempre nel mirino. “Abbiamo già parlato di Brexit per 25 minuti”, ha aggiunto ad un certo punto ancora Hunt. “E la domanda nasce spontanea. Se il suo team, non permette a Johnson di venire a discutere con cinque colleghi in maniera abbastanza amichevole, come se la caverà contro i leader di 27 Paesi europei?”
Per il resto, le questioni dibattute hanno ruotato intorno al programma del prossimo 31 ottobre, l’utima scadenza concessa da Bruxelles al Regno Unito per convalidare un progetto di accordo, Hunt e Gove in tv hanno rimarcato la necessità di richiedere un nuovo rinvio della Brexit qualora si profili l’eventualità di una uscita senza accordo.
Domani il bis alla BBC. Il podio per Johnson c’è, lui chissà.