Coronavirus, i due coniugi cinesi ancora in terapia intensiva

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Sono stabili, ma ancora critiche, le condizioni della coppia di turisti cinesi, risultati positivi al coronavirus e ricoverati da 8 giorni all’ospedale Spallanzani di Roma. Le condizioni dei due si erano aggravate circa 48 ore fa, la coppia si trova ancora in terapia intensiva.

Il bollettino medico

“I due cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, positivi al test del nuovo coronavirus, continuano a essere ricoverati nella terapia intensiva del nostro Istituto. Le loro condizioni cliniche restano invariate, con parametri emodinamici stabili. La prognosi è tuttora riservata”, rende noto lo Spallanzani nel bollettino quotidiano. “Nove pazienti sono ancora ricoverati, tra questi la coppia, 4 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato, 3 sono pazienti che, risultati negativi al test per il nuovo coronavirus, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici. Sono stati valutati, ad oggi, presso la nostra accettazione – prosegue il bollettino – 41 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi 32, risultati negativi al test, sono stati dimessi”. Mentre “le 20 persone asintomatiche tuttora in quarantena sono tutte in buone condizioni generali e la loro salute non desta preoccupazioni”, si legge nella nota.

La terapia sperimentale

I medici hanno usato anche farmaci usati contro l’Hiv e l’Ebola nella terapia sperimentale che dal 4 febbraio sta ricevendo la coppia cinese. Lo rende noto l’ospedale nel bollettino quotidiano. “Tali farmaci – spiega lo Spallanzani – sono indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come i più promettenti sulla base dei dati disponibili”. Nel dettaglio si tratta del lopinavir/ritonavir “un antivirale comunemente utilizzato per la infezione da HIV che mostra attività antivirale anche sui coronavirus”. C’è poi il remdesivir “ottenuto grazie alla disponibilità dell’azienda farmaceutica produttrice, attraverso una procedura effettuata tempestivamente grazie all’impegno del Comitato Etico del nostro Istituto, dell’AIFA, delle dogane, e dell’USMAF di Milano Malpensa. Il remdesivir – è spiegato – è un antivirale già utilizzato per la malattia da Virus Ebola, ed è potenzialmente attivo contro l’infezione da nuovo coronavirus”.

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