Dopo settimane di pressanti riunioni del governo inglese per buttare veleno sul modello di finanziamento della BBC, Boris Johnson pare essere pronto a spingere in avanti coi piani che potrebbero indebolire le capacità della corporazione di raccogliere le sue entrate. Ciò significa che una delle prime policy casalinghe del primo ministro che ha vinto in maniera schiacciante nelle elezioni dell’anno scorso è a tutti gli effetti una dichiarazione di guerra nei confronti della BBC.
Secondo un report del Financial Times, il governo lancerà la prossima settimana una consultazione per depenalizzare l’evasione del canone, in modo che le persone non rischino la prigione se si rifiutano di pagare 154.50 sterline annuali per accedere ai servizi della BBC, che sia radio, TV o online. Il governo è preoccupato che l’attuale sistema sia ingiusto e disproporzionale.
Questo vuol dire rivedere una questione che il governo ha deciso solo cinque anni fa, quando un articolo indipendente del Consigliere della Regina (QC), David Perry, ha detto che il sistema che si occupa dell’autorizzazione dell’evasione dell’abbonamento è “giusto e proporzionato” così come fruitore di “ottimo rapporto qualità-prezzo”.
L’articolo arriva in un momento difficile per la BBC, con insiders e testimoni dell’industria preoccupati che il broadcast si trovi faccia a faccia con una crisi esistenziale. Non solo c’è il governo ostile, che è scettico riguardo il modello di finanziamento della BBC e scontento sulla sua copertura riguardo la Brexit, il servizio sta affrontando anche uno tsunami di interruzioni dai servizi streaming U.S. ed è costretta a risparmiare 800M.
Il capo delle news e delle attualità, Fran Unsworth, ha detto allo staff questa settimana che non riesce a ricordare alcun momento nei suoi 40 anni di carriera alla BBC in cui il broadcaster si sia trovato sotto minaccia da parte di forze esterne.