L’Australia ha tirato un sospiro di sollievo dopo la notizia che le piogge torrenziali hanno estinto molti degli incendi che stavano bruciando lungo la costa orientale. Questo significa, però, che il disastro naturale degli incendi è stato sostituito da un altro disastro, forse più “ordinario” ma comunque catastrofico.
Sydney è stata colpita dalle piogge più forti degli ultimi 30 anni, che hanno portato diffuse alluvioni. L’agenzia meteorologica dell’Australia ha dichiarato che negli ultimi 4 giorni a Sydney sono caduti 391,6mm di pioggia, ossia oltre 3 volte le precipitazioni medie del mese di febbraio. Kingscliff ha ricevuto 300mm in 24 ore, Wentworth 200mm nelle 24 ore precedenti e parti della costa centro-settentrionale hanno registrato 250mm. La città di Narrabri è passata dalla siccità all’alluvione in un solo giorno. Robertson, nelle Southern Highlands, ha ricevuto 698mm di pioggia da mercoledì 5 febbraio, 500mm solo nel corso del weekend. Questo fine settimana ha portato pesanti alluvioni anche nel Queensland: Coolangatta ha ricevuto oltre 100mm di pioggia nella giornata di sabato 8 febbraio (la media del mese è di 138mm).
Nella sola Sydney, nel corso del weekend, i servizi di emergenza hanno soccorso almeno 200 persone. Circa 100.000 case sono senza energia elettrica e le autorità hanno avvisato che le alluvioni potrebbero essere potenzialmente letali. L’area delle Spiagge settentrionali ha già registrato danni significativi, con diversi metri di spiaggia spazzati via in alcuni punti. Onde di oltre 5 metri hanno sferzato la costa nelle aree come Collaroy, devastando i giardini che si affacciavano sul mare.
Numerosi alberi e pali della luce sono caduti su auto e case a causa dei venti che hanno superato i 100km/h. Diverse persone sono rimaste ferite e tante sono rimaste bloccate con le loro auto a causa degli alti livelli raggiunti dall’acqua nelle strade (vedi foto della gallery scorrevole in alto e video in fondo all’articolo). Numerose imbarcazioni sono affondate per le condizioni turbolente del mare. Ai residenti delle zone meno elevate nell’area di Sydney è stata ordinata l’evacuazione. Tanti i fiumi esondati, che hanno contribuito ad alluvioni localizzate.
Nonostante questo pericolo, l’altra faccia della medaglia è che solo 17 incendi bruciano ancora nello stato. Il Rural Fire Service (RFS) del Nuovo Galles del Sud ha dichiarato che le piogge hanno estinto oltre 30 incendi nel corso del weekend, definendola “la notizia più positiva che abbiamo avuto da un po’ di tempo”. L’ultimo incendio ad essere dichiarato estinto è quello della Gospers Mountain, ad ovest di Sydney. Da ottobre, aveva bruciato 512.000 ettari ed è stato considerato un mega incendio “troppo grande da estinguere”. Le piogge hanno spento anche il Currown Fire, che in 74 giorni aveva distrutto quasi 500.000 ettari e 312 case.
Tuttavia, il Bureau of Meteorology (BoM) ha avvisato che le aree colpite dagli incendi possono essere particolarmente vulnerabili alle alluvioni e che le acque possono trasportare grandi quantità di detriti. Dopo anni di siccità, le risorse idriche sono state ricostituite. La Warragamba Dam, che fornisce l’80% dell’acqua di Sydney, potrebbe presto raggiungere il 70% della sua capacità (solo pochi giorni fa era al 42%).