26 anni senza Kurt Cobain

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Kurt, volto angelico e cuore tormentato, è stato il simbolo di una rivoluzione che ha caratterizzato gli anni ’80 e ’90, una rivoluzione musicale, di usi e costumi. L’America conservatrice di Ronald Reagan veniva così sconvolta dai movimenti giovanili, dal ‘grunge’ che imperversava tra le strade di Seattle prima e delle altre grandi metropoli americane poi.

Con un’amore sconfinato per i Beatles e per John Lennon in particolare, Kurt crea la sua figura sporca e con attitudine ma sempre ben concentrata su testi autobiografici e riff ben congeniati così come evidenziato nel capolavoro “Smells Like Teen Spirit”.


Proprio con “Nevermind”, secondo disco dei Nirvana, Kurt raggiunge il successo planetario e commerciale grazie alle 25 milioni di copie vendute ad oggi. Kurt insieme a Dave Grohl alla batteria e Krist Novoselic al basso, diventano dei veri e propri miti.

Dal 1994 la musica nn è mai più stata la stessa mentre i Foo Fighters hanno continuato – in qualche modo – a portare in giro l’eredità dei Nirvana.

 

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