Egregio direttore,
vorrei fare dei commenti a “Porte girevoli”, il servizio di Report andato in onda su Rai 3 domenica 3 maggio 2009.
Che brutta puntata!
Dopo aver illustrato per un’ora alcuni aspetti dell’assistenza sanitaria mentale, senza che riuscissi a capir bene dove l’autrice del servizio, S. Giannini, volesse andare a parare, sono rimasto esterefatto che proprio a Report, citando la 180 altresì, la conclusione fosse di aumentare il TSO! Inconcepibile…
Senza dubbio le famiglie non vanno lasciate sole con il problema in casa, nè per rispettare i diritti del singolo si possono lasciare liberamente in circolazione elementi socialmente pericolosi, ma la Costituzione garantisce al cittadino italiano la libertà di cura e l’autodeterminazione.
Ben altre, a mio avviso, erano le domande da porsi le quali, conoscendo il rigore abituale della Gabanelli, avrebbero portato a risultati molto diversi:
La malattia mentale esiste?
Che prove scientifiche e di laboratorio ci sono effettivamente?
In che modo sono state “scoperte” invece le malattie psichiatriche elencate nel DSM?
Quali sono le terapie psichiatriche e che risultati danno?
(una risposta indiretta su questo la trasmissione l’ha data comunque: persone in cura da 50 anni…).
Nelle strutture private, conseguenti all’inapplicazione della 180, quanto rendono gli elettroshock? Con che risultati reali?
Quanto rende agli assistenti sociali e a quelle stesse strutture, sottrarre i bambini ai genitori per accappararseli?
Che realtà alternative alla psichiatria autoritaria, farmacologica e da elettroshock ci sono?
Cosa fanno? Che risultati ottengono?
Qual’è la meta delle cure? Come si può descrivere un individuo “curato”?
Nella confusione della società moderna è difficile concordare su dei valori certi.
Tuttavia basandosi su un elementare buon senso, direi che una persona dovrebbe aver una buona relazione con se stessa, con la sua famiglia, i vicini, i colleghi, dovrebbe essere produttiva e d’aiuto a chi le sta attorno, rispettosa dell’ambiente e delle culture altrui.
Quante persone curate per decenni dalla psichiatria vi si possono riconoscere?
Quanto è stato speso invece?
Non sono domande fuori luogo: il senso migliore della 180 era di riabilitare la persona e non di rinchiuderla.
Inutile è chiedere all’oste se il suo vino è buono ma va giudicato da sè. Quello che ha fatto il Ceveas di Modena circa l’utilità dei farmaci ma non Report sulla 180.
La conclusione è stata beatamente categorica: quelle persone sono malate, curiamole!
Purtroppo per il portafoglio di molti, non è poi così certo che quelle persone siano malate nè che quelle siano le cure.
Mi permetto pertanto di segnalare due autori illuminanti in proposito:
T. Szasz con il suo ineguagliato “Il mito della malattia mentale” e il dott. G. Antonucci,collega di Basaglia ai tempi, che guardacaso è fermamente contrario al TSO e ha risolto casi in modo ben diverso dal signore citato in fine trasmissione.
Spero che si sia trattato d’un incidente di percorso, cui sarà posto rimedio.
C.C.
“In che modo sono state “scoperte” invece le malattie psichiatriche elencate nel DSM?
Quali sono le terapie psichiatriche e che risultati danno?”
le solite domande obsolete da ricondursi a pseudoideologie tipo scientology, evidentemente.
incredibile che qualcuno continui a chiedersi se esistono le malattie mentali!
davvero roba da pazzi…