Caro direttore,
ho aspettato solo adesso a decidermi a spedirti questa mia lettera perché in cuor mio avevo sperato fino all’ultimo che almeno qualcuno dei miei desideri venissero esauditi. Visto che così non sono stata accontenta, ho pensato bene di esorcizzare i miei desideri rendendoli pubblici. Babbo Natale, basta con gli attacchi verbali in tv.
Basta con il turpiloqio. Basta con le offese gratuite che si scambaino i protagonisti, le offese, le accuse. Basta dare visibilità a personaggi squallidi e di quart’ordine che ricattano altrettanti personaggi famosi colti in fragrante in situazioni piccanti. Basta con le trans, le squillo, i maniaci del sesso. Basta con la politica divenuta teatrino. Basta con i travestiti che vanno alla ricerca del proprio “Io” smarrito. Basta di andare alla ricerca dello schoop che ti rende immortale. Basta con i personaggi triti e ritriti del piccolo e grande schermo (non faccio i nomi per evitare che la lista mi rubi tutto lo spazio e il direttore mi cestini la missiva anziché darci il dovuto risalto); si riciclano alla perfezione entrando e uscendo da tutte le trasmissioni, in dritta, registrate, in pubblicità. Poi è semplicemente penoso assistere come questi personaggi, sotto le vacanze natalizie, vadano anche senza prendere il famoso gettone nelle trasmissioni per reclamizzare i loro prodotti (o film panettoni natalizi, o libri, riviste e cose varie). Basta con le solite veline, con i personaggi del gossip che ce le troviamo dovunque anche sui cartelloni delle nostre città: hanno rotto.
Non ne posso più e per questo, caro babbo natale, che chiedevo il tuo intervento (almeno finora inascoltato). Mi fanno tanto disgusto questi personaggi che vanno nelle trasmissioni televisive con i maggiori ascolti per reclamizzare il libro melenso che una nota casa editrice ha pubblicato. Che ci sarà di bello e di buono in quelle pagine, se non le frasi vuote e insulse che il personaggio sciorina quotidianamente: con l’unica differenza che quando usa il mezzo televisivo le ascolto, quando invece si mette davanti alla tastiera le scrive, ma sempre melense sono. Fai cambiare aria, Babbo Natale, abbiamo bisogno di conoscere nuovi talenti; quelli vecchi, quelli che da cinquant’anni hanno calcato le scene di tutti i teatri e dell’Ariston di San Remo ormai sono vecchi e carichi di onori e gloria (per non dire di soldi). Ora penso che sia arrivato il momento di rendere la pariglia e di far arricchire anche qualche giovane che sta alla porta e che vuole entrare ma non ce la fa perché le chiavi del Tesoretto. Loro se le tengono ben strette e non hanno nessuna intenzione di cederle. Bisogna aspettare che muoiano per vedere il cambiamento?
Era l’anno i cui alla televisione regnava Pippo Baudo, o Conti, o Scotti o Costanza, quando si verificarono le cose che andremo a raccontare: questo potrebbe essere l’inizio delle cronache sullo stampo di quanto succedeva in passato; solo che allora si nominavano chi era imperatore di Roma, o Console, o Tribuno. Oggi invece si passa a ricordare il nome di colui che ha il potere di essere diventato quasi più famoso del divino Achille. Spero che tu faccia qualcosa anche perché anch’io sono tra i tanti che premono alle porte e chiedono di entrare nella Cittadella, e intanto passa anche per me il tempo e da giovane che ero divento una persona adulta. Ragion per cui non posso più dire che ero una giovane speranza dello spettacolo,
con simpatia di sempre
Ilaria Zampini
via delle Vigna Nova, 37
Firenze