Lo sa che ci sono più di 17,5 milioni di Americani di antico retaggio italiano, che fanno orgogliosamente vanto di queste loro radici? Lo sa che nel 2019 quasi 5.550.000 cittadini americani sono venuti in viaggio in Italia? É da anni sempre più forte il desiderio tra gli italo-americani di tornare alle proprie radici e acquisire la doppia cittadinanza italiana.
Dallo scorso anno tuttavia, i Tribunali e le Corti nazionali hanno iniziato a rigettare le richieste di cittadinanza presentate da coloro che avessero un minore nella linea di sangue diretta. Questo “tecnicismo” ha impedito a moltissimi italo-americani di rivendicare quel legame con i loro antenati italiani – e ha rotto il cuore di molti di loro.
Un uomo e una donna americani di circa ottant’anni al vedersi rigettare la loro richiesta di cittadinanza si sono sentiti traditi e abbandonati dall’Italia, un Paese che fino a quel momento amavano profondamente. Cosa penseranno i loro figli e nipoti di noi italiani quando ascolteranno questa storia?
Ho deciso per questo di rivolgere una domanda ai Tribunali, ai legislatori e ai cittadini italiani: cosa abbiamo veramente da perdere nel garantire a queste persone la possibilità di chiamarsi orgogliosamente italiani?
Il mio nome è Arturo Grasso e sono un avvocato specializzato nell’aiutare i cittadini americani con radici italiane ad acquisire la doppia cittadinanza italo-americana. Sono fermamente determinato ad aprire un canale di comunicazione diretto con i politici italiani, i Tribunali – superiori e locali – i rappresentanti degli italiani e i delegati italiani degli Stati Uniti in Italia e all’estero. Per questo, sto inviando varie lettere a tutte questi soggetti politici, per portare alla loro attenzione questa questione ingiusta e difficile.
Ho la forte speranza che le Corti o i legislatori possano decidere di cambiare le cose per tutti quei cittadini americani che vogliono tornare nella terra dei propri antenati. Se volete appoggiare la mia missione, potere mandare una lettera al Parlamento italiano o ai vostri rappresentanti locali chiedendo loro:“aprite le porte agli Americani”. Grazie!