Ho ricevuto questa lettera di Domenico Capezzoli con preghiera di pubblicarla. Data la sua importanza ho deciso di procedere in tal senso.
Cari cittadini,
Mi rivolgo a voi oggi con un tono di profonda denuncia. Vi parlo di un male che affligge la nostra società da troppo tempo, un cancro che sta distruggendo le fondamenta del nostro Paese: la mafia. La mafia, come tutti sappiamo, è un’organizzazione criminale che agisce nell’ombra, sfruttando il potere e la violenza per arricchirsi e controllare interi territori. Questo non è solo un problema del Sud Italia, ma è un problema nazionale che riguarda tutti noi. La mafia è una piaga che non risparmia nessuno: dalle grandi città alle piccole comunità, nessuno è al sicuro dalla sua influenza. I suoi tentacoli si insinuano in ogni settore, dal commercio all’edilizia, dalla politica al mondo dello spettacolo. E il risultato è sempre lo stesso: corruzione, violenza, soprusi e ingiustizie. Ma la mafia non è solo un problema economico e sociale, è anche una ferita profonda nella nostra coscienza civica. Perché ogni volta che chiudiamo gli occhi di fronte a un’azione criminale, ogni volta che ci rassegniamo e accettiamo la sua presenza nel nostro quotidiano, diventiamo complici di questo sistema malato. Non possiamo più rimanere in silenzio. Non possiamo più accettare che la mafia continui a prosperare e a minare le nostre fondamenta. Dobbiamo agire, tutti insieme, per sconfiggere questo male. E la prima cosa da fare è denunciare ogni forma di mafia, anche la più piccola, anche la più insignificante.Dobbiamo anche essere consapevoli che la lotta alla mafia è un impegno costante, che non si risolve con un gesto o una manifestazione. È un lavoro di tutti i giorni, che inizia dalla nostra educazione e dal nostro comportamento quotidiano. Dobbiamo insegnare ai nostri figli il valore della legalità e del rispetto delle regole, dobbiamo essere esempi di integrità e onestà. Inoltre, è fondamentale che le istituzioni facciano la loro parte. È necessario un impegno concreto e una maggiore collaborazione tra forze dell’ordine, magistratura e società civile. Occorre inoltre una maggiore attenzione verso i territori più colpiti dalla mafia, con investimenti e politiche di sviluppo per creare opportunità e contrastare il declino economico e sociale. Cari cittadini, è arrivato il momento di alzare la testa e dire basta alla mafia. Non possiamo più permettere che questa piaga distrugga la nostra comunità e il nostro futuro. Dobbiamo essere uniti e determinati nella lotta contro la mafia, non solo per noi stessi, ma per le future generazioni. La mafia non ha patria, ma noi siamo italiani e non permetteremo che questa degenerazione del nostro Paese continui a esistere. Siamo forti e coraggiosi, e insieme possiamo sconfiggere questo male e costruire un futuro migliore per tutti.
Domenico Capezzoli attivista antimafia