Una flotta in vendita. Niente compromessi. La Tirrenia verrà posta sul mercato al miglior offerente. Niente spezzettamenti, un acquirente unico per Toremar, Caremar, Siremar, Saremar. Ma non solo navi. Nel giro di pochi anni, 4 o 5, anche il diritto alle convenzioni: accosti e linee. Come dire: non è detto che il futuro acquirente: armatore singolo o cordata di armatori, decida di operare sui collegamenti fino ad oggi effettuati. In parole povere, servizi non garantiti e occupazione a rischio.
É stato chiaro Giuseppe Maria Reina, sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e per i Trasporti.
La rotta da percorrere è quasi obbligata anche per volontà dell’Unione europea. Chiaro e preciso nell’incontro con i sindaci dell’Arcipelago toscano, come dire Roberto Peria, Catalina Schezzini anche nella veste di presidente dell’Ancim e dei primi cittadini del Giglio e di Capraia. Assenti gli altri.
Una doccia fredda e tante preoccupazioni anche alla luce dell’importanza che assumono i collegamenti marittimi sia in termini di mobilità per i residenti sia per i risvolti legati a tutto il comparto turistico.
Roberto Peria è il sindaco di Portoferraio. Dice amareggiato: «Quello che si prospetta è un quadro preoccupante. Intanto non pare praticabile la possibilità di suddividere in singoli rami, come dire compagnia per compagnia, la vendita della Tirrenia. Si sta preparando una gara per vendere tutta l’intera flotta in blocco ad un soggetto privato. Poi si pensa nell’arco di tempo, che potrà variare dai quattro ai cinque anni, anche alla messa in gara degli accosti e delle linee. Certo è che ci potrebbero essere tagli a destra e a manca sia per il servizio che per l’occupazione». Qualcosa di più di un allarme. Rimarca Peria: «Siamo usciti da questo incontro al ministero con un quadro certamente più chiaro. Di sicuro siamo di fronte a una situazione più grave di quella che temevamo. A rischio non solo la mobilità, il diritto degli abitanti delle isole di muoversi sul territorio nazionale ma anche la stessa economia turistica di tutto l’arcipelago. Senza nessuna esagerazione siamo di fronte a una emergenza di una portata incalcolabile». La prima mossa una mobilitazione generale. Peria ne è convinto: «Come sindaco chiedo alla Regione e a tutta la giunta regionale di mobilitarsi. Ripeto siamo di fronte a una vicenda che non interessa solo il trasporto marittimo ma l’intero comparto turistico e economico delle isole toscane. Certo abbiamo avuto la disponibilità del sottosegretario Reina pronto a schierarsi a fianco dei territori insulari, ma, al di là di questa disponibiltà la soluzione va trovata in tutt’altra direzione». Un’azione sinergica, il coinvolgimento di istituzioni e categorie economiche. Catalina Schezzini, presidente dell’Ancim è in piena sintonia con Peria. Dice: «La situazione è molto delicata. Quando il ministro Matteoli ci aveva ricevuto aveva dato molta speranza negli esiti che potevano arrivare da Bruxelles. Di certo ancora non è stato confermato l’anno di proroga, si sta lavorando su un bando di gara per vendere in blocco la Tirrenia. Serve un tavolo tecnico con Comuni, enti locali, provincia, Regione e, soprattutto, una mobilitazione forte di tutto il territorio. É una partita che va giocata fino in fondo senza mollare perchè la posta in ballo è di quelle che possono cambiare il futuro degli abitanti delle isole minori».
Baldo Puccini