Secondo la nuova ricerca di Pitney Bowes Business Insight sulle tendenze nel settore retail, al di là del difficile clima economico dei prossimi 12 mesi, il 93% degli italiani ridurrà le proprie spese, più incisivamente nei settori moda, gioielleria, ristoranti, musica/DVD e tempo libero. Il settore alimentare, del giardinaggio e dell’editoria saranno quelli che soffriranno meno a causa della difficile condizione economica.
Lo studio di Pitney Bowes, che ha intervistato 14.000 consumatori di 7 paesi europei, evidenzia la necessità dei commercianti di bilanciare le proprie risorse tra le attività online e quelle in-store in modo da ottimizzare la scelta del canale che i clienti richiedono.
Giovanni Pellegrini, Sales Director Southern Europe di Pitney Bowes Business Insight afferma “I rivenditori hanno sempre dato molta importanza all’ubicazione del negozio, ma sono anche preoccupati dal fatto che molte vendite possano avvenire online. Infatti, anche in uno dei mercati online più sviluppati – l’Inghilterra – l’e-commerce rappresenta solo il 7% delle vendite al dettaglio. Eppure lo shopping online continua a crescere ogni anno e di conseguenza per i commercianti è molto importante poter capire le abitudini negli acquisti dei propri clienti (in-store e online) per ottimizzare i canali. L’attenzione verso questa ottimizzazione è ancora più alta durante una fase discendente del ciclo economico come quella attuale, si cercano opportunità per razionalizzare il portafoglio clienti dei negozi, senza danneggiare la propria posizione competitiva o perdere clienti. Per raggiungere questo obiettivo i commercianti stanno usando sofisticati strumenti di location intelligence e tecniche per la gestione della comunicazione con i clienti”.
Gli strumenti di location intelligence sono infatti indispensabili per ottimizzare il canale retail e mantenere la propria posizione competitiva, tenendo in considerazione alcuni aspetti fondamentali:
· L’ubicazione dei negozi è una delle spese più costose per i commercianti e nell’attuale clima economico c’è la necessità di razionalizzare senza pregiudicare il business
· L’analisi e il targeting dei clienti sono completamente basati sui dati geografici sotto forma di codici postali
· Le vendite online e il marketing non possono essere gestite intelligentemente senza la localizzazione dei dati e nemmeno senza un appropriato equilibrio tra le attività online e in-store.
“L’Italia soffrirà di una riduzione degli acquisti – non solo per i prodotti che rientrano tradizionalmente tra le spese discrezionali, ma anche nel settore alimentare. In questo difficile clima economico, l’Italia risulta essere la peggiore, con risultati inferiori della metà rispetto a UK e ben lontani rispetto a quelli di Scandinavia, Germania e Benelux”.
“I prossimi mesi saranno difficili e impegnativi per il settori retail e ridurre semplicemente le attività di marketing non è sicuramente il modo corretto per superare con successo questo periodo. Molte aziende hanno dimostrato che in un periodo di recessione investire nel marketing e nel canale aiuta le imprese a emergere rispetto alla concorrenza nel momento in cui inizia la ripresa dell’economia. Gli sforzi per migliorare la comprensione dei clienti e ottimizzare l’ubicazione, per analizzare l’utilizzo dei diversi canali e per introdurre una comunicazione personalizzata verso i clienti, ripagheranno questi investimenti nel momento in cui inizierà un periodo positivo”.
Panorama retail nei principali mercati europei
Italia
Secondo l’Istituto Italiano di Studi e Analisi Economica (ISAE) la fiducia dei consumatori in Italia è diminuita nel luglio 2008 fino ad arrivare ai minimi storici mai raggiunti in 15 anni. Il prezzo del petrolio e del cibo alle stelle è stato uno dei principali motivi *. Secondo l’ISAE, le famiglie italiane stanno riducendo il budget a disposizione per le spese, rimandando l’acquisto dell’auto e uscendo meno fuori a cena.
Le vendite e gli acquisti online in Italia sono indietro rispetto a UK, Francia e Germania anche se la crescita è evidente. Il turismo e il tempo libero dominano il settore mentre l’elettronica di consumo occupa il terzo posto.
Concludendo, le statistiche che risultano da questa ricerca rivelano che le spese online stanno aumentando in modo significativo in Europa nel settore retail e includono anche la percentuale di acquisti che una volta era effettuata in-store. Dall’altro lato, più di un terzo degli europei sta facendo acquisti online che non avrebbe mai fatto prima in-store e quindi l’e-commerce sta diventando un fattore positivo per l’intero fatturato retail.