Londra – E’ opportuno che, in un periodo di crisi internazionale come quello che stiamo vivendo in queste settimane, coloro che si occupano di consulenza strategica globale inizino ad individuare come sara’ il dopo coronavirus.
Di una cosa e’ sicura: non sara’ piu’ niente come prima.
La pandemia globale, che corrisponde ad una guerra mondiale, sta insegnando al mondo politico ed a quello economico che i Paesi hanno la necessita’ di reti infrastrutturali di comunicazione digitale estese a tutto il territorio nazionale e lo sviluppo del commercio elettronico anche per piccolo imprese e’ ormai ineludibile.
I sovraccarichi di comunicazione tra persone, video, utilizzo h24 dei social hanno avuto un incremento esponenziale a 3 cifre.
Questa situazione a fatto capire che ci si puo’ riunire, da luoghi diversi in una stanza virtuale e discutere di affari come se fossimo tutti nella stessa sala riunioni.
Molte riunioni di Cda si sono tenute proprio con questa procedura.
Societa’ con volume di affari anche di notevole entita’ hanno scoperto solo in questi giorni il vantaggio del management di dialogare da remoto, senza spese di viaggio e perdita di tempo.
Per molte non e’ stata una novita’.
Personalmente noi la usiamo ormai da anni sia per comunicare con i nostri clienti ed altri intelocutori che per formare gli stagisti.
L’uso di skype, zoom e di molte altre applicazioni diventera’, dopo il coronavirus, indispensabile.
Uno dei settori che analizzo in questi giorni per il dopo coronavirus e’ il turismo.
Si modifichera’ nella sostanza e nella forma.
Entreranno prepotentemente nel turista alcuni comportamenti emozionali che decideranno la scelta del luogo e delle strutture da frequentare.
Strutture che dovranno adeguarsi ai nuovi comportamenti dei consumatori, che saranno rivolti per i prossimi decenni alla difesa del patrimonio naturalistico ed ambientale della Terra.
I turisti sceglieranno chi mette in pratica veramente la sostenibilita’, chi adotta il sistema economico del bene comune, ed e’ parte di una rete d’imprese.
I ristoranti dovranno adeguarsi nel cercare una nuova figura professionale, il gastrofisico. Ma anche avere in pianta stabile il redattore di contenuti web, e adottare lo storytelling come strumento primario della comunicazione.
Un esempio: le pagine web degli hotels “come arrivare” non saranno piu’ consultate.
Saranno ben apprezzate le applicazioni che permettono al potenziale cliente di organizzare in tempo reale il proprio viaggio in termini di costo e di tempo.
Un altro esempio: le pizzerie e/o ristoranti che avranno tovaglie e tovaglioli di carta saranno bandite.
Un ulteriore esempio: i luoghi che non avranno asfalti green ed intelligenti perderanno velocemente quote di mercato.
Chi seguira’ i comportamenti che ho scritto sopr sono sicuro che avra’ grandi soddisfazioni.
Quelli che adotteranno il metodo “abbiamo sempre fatto cosi’ e continueremo a fare cosi” non avranno un futuro.
Riccardo Cacelli