Oggi è stato il giorno di Gianfranco Fini. Con un intervento preciso e ricco di suggerimenti politici, il Presidente della Camera, ha saputo dare un input sul futuro del più grande partito popolare europeo.
“È bene che il Pdl discuta nelle prossime settimane su come orientare il proprio voto al referendum elettorale di giugno”. Poi Fini aggiunge “La seconda parte della Costituzione va cambiata, ma non so se siano maturi i tempi, se ci siano le condizioni per il bipartitismo – ha aggiunto – ma il Pdl può mettere nel suo dibattito interno la decisione su come comportarsi in quel referendum”.
Fini ringrazia Berlusconi: “Il Pdl non sarebbe nato senza la sua lucida follia, In un colpo solo ha spazzato via luoghi comuni e interpretazioni maliziose o interessate, in alcuni casi legittime paure, il Pdl non è una Forza Italia allargata, né un cartello elettorale.”
“Con il Pdl – ha aggiunto il presidente della Camera – nasce un grande soggetto politico di popolo, sintesi di patrimoni umani e storie politiche diverse.”
E poi L’Italia del futuro.
“Siamo proprio sicuri che il testamento biologico approvato al Senato sia laico? Non si rischia di avvicinarsi allo stato etico? Le istituzioni devono essere laiche. Questione sulla quale mi capiterà di essere in minoranza nel Pdl”. “Riscoprire – suggerisce Fini – il ruolo dell’educazione civica. Individuare, ogni anno i 10/15/50 cittadini modello…”
“Sciocchezza pensare -ha detto Fini – che solo la sinistra possa avere a che fare con l’integrazione. Sana competizione con gli alleati. Pensare a nuovi percorsi per la cittadinanza, valorizzare il ruolo della scuola. Integrazione è possesso della nostra lingua. Un bambino o un malato è prima di tutto una persona umana, poi uno straniero. Altrimenti saremo travolti . Saranno sempre di più gli italiani di colore, gli italiani di religione diversa. Non aver paura dello straniero.. Dobbiamo guidare il processo.”
Alla fine dell’intervento Berlusconi sale sul palco ed abbraccia Fini. E urla: “Anche per spazzar via le malignità e le malizie sul fatto che io e Gianfranco non ci si voglia bene”