Inflazione, Coldiretti: “Per cibo è quasi tre volte la media”

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euro-1L’aumento tendenziale dei prezzi degli alimentari del 3 per cento è stato quasi tre volte il valore medio dell’inflazione (+1,2 per cento) a marzo ed è il risultato di inefficienze e speculazioni che sono costate alle tasche degli italiani 300 milioni di euro in un solo mese. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il tasso di aumento degli alimentari non è giustificabile dai prezzi delle materie prime, che hanno listini in forte calo.

Gli italiani spendono 205 miliardi all’anno in alimenti e bevande (141 miliardi in famiglia e 64 fuori) che rappresentano ben il 19 per cento della spesa familiare ed è quindi necessario – ha precisato la Coldiretti – interrompere un trend che impoverisce cittadini e imprese agricole in un difficile momento di crisi economica.

L’aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo – ha sottolineato la Coldiretti – conferma la presenza di forti distorsioni esistenti nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola, che danneggiano imprese agricole e consumatori.

Qui non c’entra né la crisi mondiale né altro, si tratta semplicemente di una prolungata rapina che – ha affermato la Coldiretti – dobbiamo fermare con il nostro progetto per una filiera tutta agricola, tutta italiana e firmata dagli agricoltori. In generale, per ogni euro speso dai consumatori in alimenti ben 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all’industria alimentare e solo 17 centesimi agli agricoltori. I prezzi – conclude la Coldiretti – aumentano quindi in media quasi cinque volte dal campo alla tavola e esistono dunque ampi margini da recuperare, con piu’ efficienza, concorrenza e trasparenza, per garantire acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica.

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