“Cosa vorrebbero, che morissi in un attentato? Cosa dovrei fare, scomparire?” Berlusconi si sente in trappola e dice di essere “circondato, braccato”, e ieri pomeriggio era una furia: “Sono sconfortato. Vogliono che molli tutto e mi dimetta? Questo vogliono? Massì, chi me lo fa fare, arrivederci…”
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Il capo del governo preoccupato anche dagli effetti delle vicende personali
Toghe e caso Noemi:
Silvio si sente «braccato»
Berlusconi ritiene di essere vittima di un’operazione che mira a destabilizzarlo. «Cosa vogliono, che mi dimetta?»
Silvio Berlusconi durante l’ultima conferenza stampa all’Aquila (Ansa)
Silvio Berlusconi durante l’ultima conferenza stampa all’Aquila (Ansa)
ROMA — «Cosa vorrebbero, che morissi in un attentato? Cosa dovrei fare, scomparire?». Berlusconi si sente come un toro a cui i picadores stanno infliggendo le banderillas, per poi lasciarlo senza forze al colpo del matador. Dice di essere «circondato, braccato», e ieri pomeriggio la sua furia senza bersaglio era rivelatrice del suo stato d’animo: «Sono sconfortato. Vogliono che molli tutto e mi dimetta? Questo vogliono? Massì, chi me lo fa fare, arrivederci…»
Così aveva farcito le sue conversazioni prima di presentarsi all’Aquila. E quel ragionamento svolto con autorevoli ministri e dirigenti di partito, quell’atto d’accusa verso una spectre priva di volti e di nomi, aveva allarmato la corte del Cavaliere, dove a un certo punto era prevalso il timore che davvero il premier fosse pronto a un gesto clamoroso, di sfida quantomeno, se non addirittura di rassegnazione. È chiaro che senza Berlusconi l’intera architettura politica cederebbe, perché senza di lui lo spiegò tempo addietro Confalonieri – salterebbe tutto. Ma non è questione all’ordine del giorno, semmai il patron di Mediaset è preoccupato per l’amico di una vita, teme che altre banderillas possano venire usate per stroncare una leadership che oggi non ha rivali.
Berlusconi si sente nel centro del mirino, vittima di un’operazione che mira a destabilizzarlo.
E la sentenza Mills è stato un altro colpo all’immagine del premier, ma l’ennesima offensiva contro Berlusconi per la sua vertenza giudiziaria, nelle urne potrebbe trasformarsi in un boomerang per l’opposizione.