Telefonini: Amore e Castigo degli Italiani
In uno dei suo tanti film il celeberrimo comico napoletano Toto’, nel ruolo di un nobile in decadenza, urlava “Ed io pago! Ed io pago” ogni qual volta il suo maggiordomo, vessato e malpagato, chiedeva denaro per acquistare i beni necessari per la casa. Guardando agli abitanti dell’area OCSE al riguardo dei prezzi dei servizi di telefonia cellulare, gli italiani, a buon ragione, possono urlare “Ed io pago! Ed io pago!”
Gli abitanti dello stivale, che hanno un quasi amore per il telefonino – un cellulare e mezzo per abitante, un numero inverosimile di SMS inviati per anno, tanto per menzionare due indicatori – sono tra quelli che pagano di piu’ per servizi di telefonia mobile in base al modello di analisi dei prezzi dell’OCSE. Ogni relazione ha un costo, ma quella degli italiani sembra essere elevato. Ma perche’ vi e’ questa discrepanza tra il mercato italiano ed altri mercati simili a quello italiano per natura e fase di sviluppo?
Il mercato italiano presenta due peculiarita’ che sono alla base del “caro cellulare”. La prima riguarda il ritardo dell’effetto MVNO sui prezzi. Nel Nord Europa i primi MVNO sono apparsi nel lontano 1998-1999 con strategie mirate ad offrire servizi di telefonia mobile a prezzi bassi. Questo ha innescato una forte competizione tra MVNO ed operatori di rete portando i prezzi verso un forte ribasso. I primi MVNO in Italia arrivano solo nel Giugno 2007 in un mercato gia’ saturo e, consequentemente, il loro effetto e’ stato piuttosto debole sin ora. Il secondo motivo riguarda la struttura del mercato telefonia mobile in Italia. Si tratta di un mercato largamente prepagato. Il modello abbonamento sembra non decollare in modo forte come in altri mercati anche per la presenza di tasse governative che pesano sui costi d’utenza. I contratti d’abbonamento presentano alcuni vantaggi in un mercato maturo come la capacita’ di stabilire solide relazioni di fiducia tra utente ed operatore,
che possono anche portare a definire soluzioni vantaggiose per il consumatore.
Il quasi amore per il cellulare e’, quindi, anche un punto dolente per il consumatore italiano. Alcune lentezze del sistema comunicazioni mobili in Italia sono alla base di questa contraddizione. Ma si puo’ accelerare. Gli MVNO possono osare di piu’ ed il rapporto OCSE gli da’ motivo per farlo. Lo stesso possono fare gli operatori di rete. Il nobile in decadenza s’accorge, solo di fronte alla morte, che pagare non e’ cosi’ importante purche’ si e’ vivi. Il consumatore italiano non ha bisogno dell’estremo passo. L’industria italiana della telefonia mobile puo’ assicurare loro una vita lunga e serena!