Scuola, ma quanti costi?

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1216Come ogni anno alla fine di agosto arriva il problema scuola. O meglio i rincari della scuola.

Fedeconsumatori ha comunicato quanto costa al cittadino italiano, che ha i figli a scuola, quanto deve sborsare per lo studio.
“Oltre a fare i “conti” con le spese mensili, le famiglie dovranno infatti far fronte ai costi del materiale didattico, a cui vanno aggiunti quelli, non indifferenti, relativi ai libri. A crescere maggiormente (con punte tra il 10% e il 16% rispetto al 2008) sono soprattutto i prodotti di marca (zaini, astucci, diari), quelli cioè più gettonati dai ragazzi, che vogliono sempre stare al passo con le mode e le tendenze del momento.
Rimangono stabili, invece, i prezzi di quadernoni e matite colorate, che hanno già subito un rincaro lo scorso anno.
L’importante, per questo tipo di acquisti, è non avere fretta. Si possono risparmiare fino a 16 Euro per acquistare uno zaino di marca, a patto, però, che si abbia il tempo per confrontare i prezzi applicati in diversi punti vendita, scegliendo quello più conveniente.
Ricordiamo, inoltre, che, alla spesa iniziale per il nuovo anno scolastico, vanno aggiunti i costi da sostenere durante l’anno per i ricambi del materiale didattico (quaderni, album da disegno, penne, matite, colori, accessori, ecc.) per i quali si arriva a spendere anche 250-300 Euro.
A tale proposito Federconsumatori ed Adusbef consigliano di effettuare una scorta di questi ultimi, approfittando delle numerose offerte che si presentano in questo periodo dell’anno.
Un’ulteriore spesa è quella relativa ai libri, che, quest’anno, si attesterà intorno a 440 – 450 Euro annui, registrando cioè un aumento del 3-5% rispetto allo scorso anno.

In relazione a tale voce di spesa, assai onerosa per le famiglie, chiediamo che vi siano maggiori controlli rispetto al puntuale sforamento dei tetti di spesa fissati dal Ministero (che dovrebbero attestarsi, ad esempio, a cifre inverosimili come 286 Euro per la I° media e 320 Euro per il 4° ginnasio in un Liceo Classico!). Sempre a tale riguardo chiediamo di promuovere iniziative, anche via web, di scambio o vendita di libri usati, incentivando anche l’editoria elettronica o, quantomeno, rendendo disponibili in rete gli aggiornamenti per le nuove edizioni, senza obbligare l’alunno ad acquistare necessariamente un testo nuovo.”

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