Il lavoro, la gru, Maria e le opportunità. Ce la possiamo fare!

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gru_baseIL PUNTO di Riccardo Cacelli

E’ la gru il simbolo di questa calda estate.
Operai sulla gru. Imprenditore sulla gru.
Accumunati dal medesimo destino sancito da una crisi latente e subdola che non ci vuol lasciare, quasi ad indicarci gli errori compiuti per non farli mai più.
In questa estate calda cosa c’è di meglio di una bibita freschissima? Forse una fetta di cocomero direte voi!
Ed ecco che nella calura della provincia di Pisa, in una giornata caldissima mentre ti stà servendo una bibita, Maria, parla di economia, della crisi e del lavoro. Il suo.
Pochi anni alla pensione – mi dice la proprietaria del caffè ristoro cascinese La Torre – e poi lascio questo lavoro meraviglioso“.
Si, il mio lavoro piace, anche se mi stanca molto – prosegue entusiastica la robusta padrona – è il lavoro più bello del mondo
Prendo appunti.
Si avvicina una sua collaboratrice, Paula. Bellissima, giovane e simpatica.
E mi dice “Se devi scrivere qualcosa sul lavoro, scrivi che qui facciamo i migliori cocktails della zona. Anche questo è lavoro“.
La sua faccia rosa, il suo tempestivo intervento mi fanno capire che saranno proprio i giovani entusiasti del loro lavoro, come Paula appunto, che ci faranno uscire dalla crisi.
L’entusiamo e la faccia pulita di chi dice il vero sono il massimo per superare qualsiasi crisi.
Entusiasmo vero. Genuino. E non edulcolorato da truccatrici televisive.
Ecco Maria, Paula, gli operai, l’imprenditore hanno tutti lo stesso comune denominatore: amano il loro lavoro.
E per questo fanno sacrifici. Anche estremi.
Da loro bisogna che i giovani prendano esempio.
E chiudiamo con una frase di John Fitzgerald Kennedy: “Scritta in cinese la parola crisi è composta di due caratteri. Uno rappresenta il pericolo e l’altro rappresenta l’opportunità
Proprio così.
Ce la possiamo fare

Riccardo Cacelli

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