Religione a scuola, Pdl “Sono altre le priorità”

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bible_largeIl Pdl getta acqua sul fuoco delle polemiche domenicali sull’insegnamento religioso a scuola.
“Con tutto il rispetto per ogni cultura e appartenenza religiosa, non mi sembra che l’ora di religione islamica sia una priorità.”
Sono le parole del portavoce PdL, Capezzone che aggiunge: “Via il burqa e i veli che offendono la dignità della donna; via gli imam violenti e fomentatori di odio e nelle moschee italiane si parli italiano e non arabo. Poi si potrà eventualmente pensare ad altro”.
E il ministro per l’Attuazione del programma Rotondi: “Lavoriamo per l’integrazione, ma l’ora di religione “è giusto che rimanga quella cattolica”.

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1 Commento

  1. Chissà se prima di essere nominata, la Gelmini sapeva già che il suo ministero sarebbe stato in realtà un’appendice del ministero dell’economia e delle finanze: sorta di Cavallo di Troia usato dal governo per tentare di risanare i propri debiti, mascherando da riforma un sistema di tagli indifferenziato, foriero di un regresso senza precedenti nel mondo dell’istruzione del nostro Paese: la stessa Gelmini ha dovuto ammettere che il decreto comporta 7,8 miliardi di euro di tagli alla Scuola. Ormai solo tra i fedelissimi chiamano ancora “riforma” quello che in realtà si è rivelato un vero e proprio colpo di scure all’Istruzione Scolastica. Politici, sindacalisti, insegnanti, precari, da tempo dicono la loro sui giornali e in tv, ma sempre più di rado si fa riferimento ai contenuti del decreto, al punto che da pochi giorni qualcuno ha sostituito il concetto di “maestro unico” con quello di “maestro prevalente” del quale, manco a dirlo, nel decreto non c’è nessuna traccia: http://www.governo.it/Governo/Provvedimenti/testo_int.asp?d=40106 (Sito del Governo). Quello che colpisce, oltre al Titolo: “Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università“; sono le Premesse: “Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di attivare percorsi di istruzione di insegnamenti relativi alla cultura della legalità ed al rispetto dei principi costituzionali…”. E come direbbero a Napoli: Cà nisciuno é fesso!!!!

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