Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, anche nella qualità di Presidente del CSM, ha rilasciato questa dichiarazione: “Il Comitato di Presidenza del CSM ha deliberato martedì 16 di affidare alla VI Commissione la richiesta sottoscritta dalla gran parte dei membri del Consiglio per l’apertura di una “pratica” inerente l’ispezione disposta dal Ministro della Giustizia presso la Procura della Repubblica di Trani.
Tale richiesta non poteva discutersi, mancandone i presupposti, come apertura di una “pratica a tutela” qual è concepita nelle rigorose formulazioni di recente introdotte nel regolamento del CSM ; ed è stata perciò correttamente assegnata alla VI Commissione, competente per “questioni di carattere generale connesse a rapporti istituzionali”.
E come lo stesso Comitato di Presidenza ha chiarito, il CSM può solo richiamare gli orientamenti generali già indicati da ultimo con deliberazione del 24 luglio 2003 circa i “rapporti fra segreto di indagine e poteri dell’Ispettorato”. Tali indicazioni sono d’altronde ben chiare a chi svolge attività ispettiva per conto del Ministero della Giustizia e a chi dirige la Procura di Trani, che le ha infatti in questi giorni pubblicamente richiamate.
Come recita lo stesso regolamento del CSM, quest’ultimo può prendere in esame “le relazioni conclusive delle inchieste amministrative eseguite dall’Ispettorato generale presso il Ministero della Giustizia”, e non pronunciarsi preventivamente sullo svolgimento di dette inchieste. Così come queste non possono interferire nell’attività di indagine di qualsiasi Procura, esistendo nell’ordinamento i rimedi opportuni nei confronti di eventuali violazioni compiute dai magistrati titolari dei procedimenti.Vanno in sostanza rispettate – in tutti i casi, compreso quello oggi all’attenzione dell’opinione pubblica – l’autonomia delle indagini e l’autonomia degli interventi ispettivi disposti dal Ministro della Giustizia nei limiti dei suoi poteri.
E’ altamente auspicabile che in un periodo di particolari tensioni politiche qual è quello della campagna per le elezioni regionali, si evitino drammatizzazioni e contrapposizioni, come sempre fuorvianti, sul piano istituzionale”.
Immediati i commenti dal mondo politico
DI PIETRO
“Napolitano ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte cercando di salvaguardare sia le funzioni del ministro, sia quelle del Csm. Il presidente non poteva che dire questo. Neanche nel Burundi un ministro della Giustizia va a vedere le carte dei giudici che riguardano il premier”.
CAPEZZONE
“Il Pd e l’IdV farebbero bene a leggere con attenzione quello che il presidente della Repubblica Napolitano ha scritto, e a non tentare di travisare o strumentalizzare il suo messaggio. Il capo dello Stato ha chiarito che il Csm non può pronunciarsi preventivamente sulle ispezioni disposte dal ministero della Giustizia, ma eventualmente solo dopo. Se qualcuno voleva fare blitz impropri, dovrà fermarsi”.
BERSANI
“Da Napolitano sono arrivate parole sagge che meritano di essere ascoltate. Naturalmente abbiamo sentito anche le parole del premier. Il problema non siamo noi, che vogliamo essere il partito della legalità e non dei giudici. Ma siamo sempre intorno ai problemi del premier e alle sue ossessioni. Bisogna lasciare la tv agli spettatori, è inutile che il premier faccia la vittima”.