Inizia nei peggiori dei modi la settimana decisiva per le sorti dell’euro. Stamani con la fuga degli investitori dalla Borsa e dai titoli di Stato italiani porta ancora un ribasso a metà mattinata del 3%.
Inoltre la nuova manovra varata ieri da Atene per evitare la bancarotta non ha convinto i mercati, che sembrano ormai certi del default del Paese ellenico.
Ma la cosa peggiore per il nostro Paese, è la percezione del rischio Italia da parte dei mercati finanziari che si è approssimata ai massimi storici. Non si ferma infatti il processo di allargamento del differenziale di rendimento tra Btp decennale e Bund tedeschi di pari scadenza.
E le banche? Unicredit segna un calo del 7,47%. Sotto pressione anche Intesa Sanpaolo (-5,63%). Più cauti gli altri bancari: Banco Popolare cede il 3,05%, Mps il 2,73% e Bpm il 3,12%.
Se aggiungiamo poi il valore dei cds sull’Italia, le polizze di assicurazione che coprono dal default dei bond, che hanno superato per la prima volta nella storia i 500 punti base, raggiungendo un picco a 505 punti, la nostra economia è veramente a rischio.
Ricordiamo ai nostri lettori che un innalzamento dei Cds significa che assicurarsi contro il rischio Italia richiede un costo crescente, e che il valore dioggi oggi non era mai stato raggiunto prima d’ora.