Mater ecclesia et magistra vitae. Credo che sia proprio così. Ho seguito, come milioni di fedeli del Mondo, i momenti salienti della presentazione di Francesco I al popolo romano riunitosi, ieri sera, in Piazza San Pietro. Confesso di essere stato fra coloro che propendevano per una proclamazione di un cardinale italiano al soglio di Pietro. Speravo che fosse un cardinale della nostra nazione, in quanto ritenevo (evidentemente i miei ragionamenti non sono gli stessi che percorre lo Spirito) che fossero più semplici e praticabili per un italiano le manovre politiche, ritenendo un italiano capace di sapersi barcamenare attraverso i molteplici problemi della nostra epoca. Le grandi questioni che hanno posto l’assedio anche la Santa Sede (lo Ior in primis e poi pedofilia, nozze fra gay e quant’altri ancora). Evidentemente le mie aspettative non si sono realizzate, ma mi sono piegato alla volontà espressa dai cardinali della Sistina e ho cercato fra le pieghe del mio ragionamento in quale angolo lo Spirito Santo avesse frugato e cosa intendeva dire a me come a tutto il popolo festante della piazza con l’elezione alla successione di Pietro dell’argentino Bergoglio. Innanzitutto, il cardinale di Buones Aires ha nelle sue vene un po’ di sangue italiano, essendo un suo avo originario delle Lande Piemontesi (sicché il mio orgoglio non è completamente ferito, ma solo in parte). Poi è un gesuita (la famosa diceria che circolava secondo cui ci si deve aspettare prima o poi un papa nero.., ebbene il nero c’è, sia pure nella veste talare dei Gesuiti, se non di pelle) e terzo il nome: Francesco, il poverello d’Assisi. Nel segno della povertà (avete notato la croce di ferro in petto al neo eletto?), ma anche nel segno del distacco dalle cose di questo mondo, per concentrarsi invece su ciò che conta, su ciò che invece è più importante e fortificante per l’animo del cristiano: il Regno di Dio. E arrivo così al cuore del mio intervento: ancora una volta mi arriva dalla Chiesa romana cattolica un’indicazione forte, il segno della profezia, la traccia su quali paradigmi crescere e sviluppare i nostri ragionamenti. “Magistra Ecclesia”. Sì. Maestra la Chiesa Romana e Cattolica lo è stata con il papa polacco. Ricordate? Quanti ne davano la sua elezione? Era un out sider. Nessuno avrebbe scommesso sulla sua elezione: un cardinale che veniva dall’Est, da un paese comunista. Ebbene, Wojtyła ha portato alla liberazione quel popolo dal giogo comunista e il colosso Urss si è sbriciolato al sole: cioè è riuscito a un uomo solo quanto non è stato realizzato nella Storia da condottieri dello stampo di Napoleone o da fanatici dittatori come Hitler. Sì, allora si festeggiò per il ritorno alla libertà dei Paesi dell’Est europeo. Oggi arriva il cardinale Bergoglio e solo adesso si viene a sapere che fu secondo all’elezione di papa Ratzinger. E qual è, dunque, il messaggio che lancia al mondo? La dignità della persona umana che è sempre tale, nonostante che le pressioni economiche facciano sempre più sprofondare nel baratro della recessione il popolo. Il valore dell’Uomo sul denaro. Un Papa contro i giochi speculativi della finanza mondiale che arricchisce i ricchi e impoverisce i poveri. L’Uomo resiste ed è superiore alla finanza globale. Respingere l’attacco mediatico che è stato avviato nel corso di questi anni, farlo regredire, perché schiavizza e fa perdere la dignità all’uomo. Che bellissimo messaggio che ho ascoltato, ieri dal balcone! E poi l’umiltà: “Pregate insieme con me..” e imposta la preghiera del profeta di Nazareth. Recuperare, nella scala dei valori che accompagna l’uomo durante il suo percorso terreno, la dignità calpestata, umiliata dalla “vil pecunia” e riscattare invece il proprio Essere. Scoprire la scintilla di divino che è in noi e non mortificarla invece, facendoci schiacciare dalle leggi dei venditori di denaro che albergano appena fuori del Tempio. Ieri sera quella fiaccola io l’ho accesa e ho guardato con una maggiore fiducia al mio domani di uomo. Così spero che avvenga anche per tutta l’Umanità.
Home RUBRICHE L'EDITORIALE di Luigi Cignoni ‘Mater ecclesia et magistra vitae’: maestra di vita per il popolo