«Non accetto ricatti, né sono ammissibili ultimatum». Sono quasi le dieci di sera quando Enrico Letta riassume in questo modo l’esito dell’incontro con Angelino Alfano. Fra premier e vice il faccia a faccia è andato male, non c’è stata intesa sul metodo né sul merito della vicenda, l’argomento della decadenza del Cavaliere dalla carica di parlamentare è stato ampiamente sviscerato, in oltre due ore di colloquio a Palazzo Chigi, ma è stato quasi un dialogo fra sordi. Due posizioni pressapoco antitetiche.