“La mia Italia è diversa da quella di Renzi”. di Riccardo Cacelli

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3457380024Londra – La mia Italia è diversa da quella di Renzi.
Sogno un’Italia più giusta per chi merita e per chi non merita.
Sogno un’Italia più bella per chi l’ama e per chi la sceglie come luogo delle proprie vacanze.
Sogno un’Italia produttiva nel senso pieno del termine con il lavoro al centro della vita dell’individuo. Sogno un’Italia più moderna non per competere con gli altri paesi nel mercato globale ma perchè è il ruolo che la storia le ha concesso.
Sogno un’Italia più sana perchè essere cittadini sani o dare ai cittadini la possibilità di curarsi è alla base del vivere civile di un Paese.
In poche parole al centro dell’azione deve essere il cittadino.
I cittadini tutti insieme fanno lo Stato. E non vicerversa.
Veniamo come sogno l’Italia.
Prima cosa la meritocrazia. Nella pubblica amministrazione i cittadini danno un voto al funzionario/impiegato che ha fatto una pratica.
Scioglimento immediato di tutti gli ordini professionali.
Le carceri devono essere educative, quindi si insegna nella teoria e nella pratica a lavorare (pulire i fossi, i boschi, sistemare le strade, luogo di lavoro aperto al pubblico dove tutti possono vedere cosa fa una persona che ha subito una condanna).
Che i cittadini siano consapevoli che l’interesse nazionale deve prevalere sull’interesse locale.
Individuare da parte del Governo gli interventi di interesse nazionale che nessuno può appellare, se non alla Corte Costituzionale.
Liberalizzazione di tutte le rotte aeree, marinare, stradali, autostradali e ferroviarie.
Liberalizzazione di tutte le attività, escluso quelle definite illecite.

La seconda cosa riguarda la modernità: eliminazione di tutti i corpi di polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, penitenziaria, corpo forestale raggruppandoli in un solo contenitore (ANS agenzia nazionale per la sicurezza) e con una sola catena di comando e compiti amministrativi attuali da trasferire ai comuni (polizia municipale, anagrafe, uffici tecnici).
Solo uso della Rete per le comunicazioni istituzionali e Stato/cittadino.

Sanità: condividere il sapere tra gli ospedali, università e centri di ricerca, supportare chi assiste i malati con particolari patologie atttraverso leggi di salvaguardia (sospensione dei mutui, entrata in cig, trasporti gratuiti, etc.etc.).

Insomma sogno un’Italia dove il cittadino è al centro della vita dello Stato.
Intorno lo Stato, che non deve opprimere, ma allegerire, dai troppi inutili e medievali vincoli, la vita di noi tutti.

Questo significa dare libertà al cittadino.
Partire dalla libertà è partire verso un’Italia che sogno.

Quella che sognava Don Sturzo quando disse queste parole:
Fra coloro che amano la libertà per convinzione e coloro che amano la libertà a parole vi è una divergenza sostanziale: i primi sono convinti che la libertà rimedia ai mali che può produrre, perché al tempo stesso eccita energie nuove, spinge alla formazione di libere associazioni, sviluppa contrasti politici e sociali dai quali derivano i necessari assestamenti; gli altri, invece, hanno paura della libertà e cercano sempre il modo di imbrigliarla con una continua e crescente legislazione e con un’azione politica vincolatrice, che finiscono per soffocarla.

Partirei da questo.


Riccardo Cacelli

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2 Commenti

  1. …”al centro dell’azione deve essere il cittadino”…ritengo che la chiave di volta sia la sua rieducazione al senso civico!

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