Londra – Nelle ultime settimane, precisamente dal giorno successivo all’insediamento di Donald J. Trump come Presidente degli Stati Uniti d’America, numerosi medici psicologi di fama internazionale hanno manifestato la loro idea in merito ad una patologia dicui il neo presidente americano sarebbe afflitto.
Si tratta della sindrome del narcisismo maligno.
Abbiamo fatto qualche domanda al dott. Marco Salerno, psicologo e con specializzazione sulla materia.
Buongiorno dott. Salerno, grazie per il tempo che ci dedichera’. Autorevoli medici specialisti in psicologia nelle scorse settimane hanno parlato della sindrome del narcisismo maligno in quanto ritengono il Presidente Usa Trump, affetto da questa patologia. Lo ritiene anche lei possibile?
Da quando Trump si e’ insediato Casa Bianca, il cosidetto Trumpismo, fenomeno con cui si identificano una serie di comportamenti riconducibili alla grandiosita’, alla megalomania, allo scarso rispetto per chi ha opinioni differenti dalle proprie, alla svalutazione e ipercritica, ha gettato sempre piu’luce sul tema del narcisismo patologico. Personalmente concordo con le posizioni dei colleghi americani, i quali hanno evidenziato come i comportamenti e le scelte dell’attuale presidente siano identificabili con la sindrome del narcisismo maligno che si manifesta con comportamenti anti-sociali, sadismo, aggressività, paranoia, grandiosità.
Le dimensioni del caso Trump è di tali proporzioni che sta portando i clinici americani a fare una eccezione alla Goldwater Rule, la regola che vige fra gli psichiatri americani per cui non si possono dare valutazioni di esponenti pubblici senza un vero esame clinico. Per comprendere meglio il narcisismo maligno basti pensare al modo svalutante con cui il presidente si relaziona al sesso femminile e alla totale incapacita’ di confronto sul piano adulto con chi mette in discussione le sue scelte e alle sue posizioni ipercritiche sull’immigrazione.
Ad una attenta analisi i suoi comportamenti si distinguono per una manipolazione sistematica della verità e per l’incitamento alla violenza, a cui si aggiunge l’atteggiamento di non chiedere mai scusa e di umiliare i propri detrattori. A questi elementi si aggiunge poi la megalomania e la grandiosita’ con cui valuta la propria persona e le sue scelte, all’esasperazione della mascolinità , a promuovere il culto dell’uomo forte contrapposto ad una figura femminile considerata debole e come oggetto di piacere, senza alcuna volonta’ se non quella di compiacere il maschio.
Ci può’ descrivere cosa e’ la sindrome del narcisismo maligno?
Il narcisista maligno è una persona profondamente convinta che i suoi interessi, le sue priorità e opinioni siano più importanti di quelle di chiunque altro.
Puo’ apparire a volte in pubblico pacato e compassato, anche se i suoi atteggiamenti predominanti sono prevaricanti ed egocentrici.
Vive spesso in un mondo immaginario, popolato da fantasie di successo e di amore illimitato ma non si mette in gioco per realizzarle.
Crede di essere unico e speciale e solo persone altrettanto speciali possono comprenderlo. Ha continuamente bisogno di essere ammirato e non riesce ad ascoltare attentamente i discorsi di chi lo circonda perché ha bisogno di stare sempre al centro dell’attenzione. Il sentirsi su un piano diverso rispetto alle persone comuni fa credere al narcisista maligno che il rispetto delle regole, l’impegnarsi e il mettersi in gioco in prima persona non lo riguarda poiché lui è al di sopra di queste cose da cui si sente esentato.
Tende a sfruttare le persone senza provare alcun senso di colpa o rimorso e adotta spesso un atteggiamento manipolatorio dal quale cerca di trarre il massimo beneficio con il minimo sforzo. Incapace di provare empatia, è chiuso nel suo delirio di grandiosità, mostra una attenzione superficiale all’inizio delle relazioni per poi provare un totale interesse. Invidioso e arrogante, giudica tutti con facilità, destabilizzandone l’autostima poiché non accetta che qualcuno possa essere migliore di lui.
Crede di essere una persona speciale, fuori dagli schemi a cui deve essere riservato un trattamento particolare e deve avere sempre la meglio in tutte le situazioni.
Quando parla di se usa termini grandiosi, si auto elogia continuamente ma chi lo ascolta ha sempre l’impressione che non dica completamente la verità. Non tollera che qualcun altro possa essere felice o stare meglio di lui a meno che non sia lui stesso ad aver determinato piacere e contentezza. Sostiene sempre di non essere compreso dagli altri ma dimostra poca empatia e propensione ad ascoltare con attenzione soprattutto nei momenti di difficoltà.
Non tollera alcuna critica e reagisce in modo violento o spacciandosi per vittima, spesso è geloso e invidioso, La sua comunicazione può essere o particolarmente prolissa, il cui unico obiettivo è quello di avere ragione oppure può apparire taciturno ed intervenire sporadicamente per criticare o sminuire.
Incapace di chiedere aiuto, reputa “colpevoli” gli altri del proprio malessere, cercando di distorcere la percezione della realtà in funzione del proprio soddisfacimenti.
Quali sono i sintomi evidenti della persona colpita?
Per rispondere a questa domanda mi rifarei alla descrizione del disturbo narcisistico di personalita’ presente nel DSM-5, manuale diagnostico dei disturbi di personalita’.
Il criterio distintivo di chi presenta il disturbo narcisistico di personalita’ e’ uno schema pervasivo di grandiosita’ sia nella fantasia sia nel comportamento, la necessita’ di ammirazione e la mancanza di empatia che inizia nella prima eta’ adulta ed e’ presente in svariati contesti come indicato da almeno cinque dei seguenti criteri (cit. DSM-5):
1.Ha un senso grandioso di importanza (si aspetta di essere considerato migliore di altri senza una ragione, attende un trattamento speciale, ecc.)
2.E’ assorbito da fantasie di successo, potere, fascino, bellezza illimitati o di amore ideale.
3.Crede di essere speciale e unico/a e di poter essere capito/a solo da, o di dover frequentare altre persone o situazioni speciali o di classe elevata.
4.Richiede eccessiva ammirazione.
5.Ha un senso di diritto (l’irragionevole aspettativa di speciali trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative)
6.Sfrutta i rapporti interpersonali approfittando delle persone per i propri scopi.
7.Manca di empatia ed e’ incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessita’ degli altri.
8.E’ spesso invidioso/a degli altri o crede che gli altri lo invidino.
9.Mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti e presuntuosi.
Ci sono cure?
Il narcisista maligno chiede raramente aiuto, lo fa quando cade in una condizione depressiva poiche’ sente di non ricevere un adeguato riconoscimento delle proprie capacita’ e dei propri meriti. Il limite piu’ grande con questo tipo di pazienti e’ la tendenza che hanno ad interrompere la terapia poco tempo dopo averla iniziata poiche’ non risponde alle loro aspettative e perche’ non hanno ottenuto cio’ che credono sia un loro diritto.
Alla luce di questa considerazione l’esito positivo di una cura, intesa come sviluppo di consapevolezza personale e una motivazione a cambiare i propri comportamenti, e’ abbastanza esiguo.
Come e’ il percorso di una persona conta sindrome del narcisismo maligno? Quali azioni può’ compiere?
Il narcisista maligno è una persona profondamente convinta che i suoi interessi, le sue priorità e opinioni sono le più importanti di quelle di chiunque altro, crede di essere unico e speciale e solo persone altrettanto speciali possono comprenderlo.
Ha continuamente bisogno di essere ammirato e non riesce ad ascoltare attentamente i discorsi di chi lo circonda perché ha bisogno di stare sempre al centro dell’attenzione.
Il sentirsi su un piano diverso rispetto alle persone comuni fa credere al narcisista che il rispetto delle regole, l’impegnarsi e il mettersi in gioco in prima persona non lo riguarda poiché lui è al di sopra di queste cose da cui si sente esentato.
Tende a sfruttare le persone senza provare alcun senso di colpa o rimorso e adotta spesso un atteggiamento manipolatorio dal quale cerca di trarre il massimo beneficio con il minimo sforzo.
Invidioso e arrogante, giudica tutti con facilità, destabilizzandone l’autostima poiché non accetta che qualcuno possa essere migliore di lui.
Può apparire inizialmente una persona interessante, amabile, seducente e sembra mettere al primo posto la persona con cui ha stabilito un contatto mentre non e’ altro che una strategia per “utilizzarla” per un proprio tornaconto, incurante delle conseguenze delle proprie azioni.
Che Dio benedica gli Stati Uniti d’America, il suo Presidente, l’umanita’ intera in primi le persone affette da sindrome del narcisismo maligno.
Ringraziamo il dott. Salerno per le risposte.
Riccardo Cacelli
Il Dott. Marco Salerno è psicologo e psicoterapeuta ad orientamento clinico e umanistico integrato.
E’ laureato in psicologia clinica e di comunità presso l’università “La Sapienza” di Roma e si è specializzato in Psicoterapia Integrata Individuale e di Gruppo e in Psicologia di Comunità presso l’ASPIC. Ha frequentato il master post lauream in Direzione e Amministrazione delle Risorse Umane presso la Luiss Business School ed è iscritto all’Albo degli Psicologi del Lazio (n.12504).
La sua attività professionale si svolge su due versanti: quello clinico e quello organizzativo-consulenziale.
Attualmente svolge la libera professione come psicoterapeuta, sia individuale che di gruppo e si occupa in particolare di tematiche che riguardano la coppia, la famiglia, la sessualità, l’identità e l’orientamento sessuale, la dipendenza affettiva, la depressione, l’insoddisfazione esistenziale e il benessere individuale. Ha maturato una rilevante esperienza clinica lavorando presso istituti sanitari, società di sessuologia e strutture ospedaliere.
Ha collaborato inoltre con prestigiose società di consulenza ed aziende nell’ambito delle risorse umane dove ha svolto attivita’ di valutazione e di selezione, tiene seminari su tematiche inerenti le risorse umane presso alcune università italiane.
Nel 2011 è uscito il suo primo libro, scritto in collaborazione con il Prof. Edoardo Giusti, dal titolo “Terapia del desiderio” Sovera Editore. Il testo costituisce una valida guida per chi vuole riaccendere la scintilla del desiderio nella propria vita attraverso un percorso creativo ed immaginativo. Attualmente e’ in fase di stesura il nuovo libro, in uscita nell’autunno 2017, che affronta il tema del sogno in chiave neuropsicologica.