CCNL aziende metalmeccaniche, dal 1° giugno scatta l’obbligo del contributo welfare di €150

Secondo anno per il contributo welfare previsto nel Contratto Collettivo del settore metalmeccanico industria. Il welfare aziendale da riconoscere ad ogni lavoratore per il 2018 è di €150. Una tantum da erogare in servizi come buoni regalo o buoni carburante. I dettagli sul welfare aziendale e le soluzioni idonee

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Iniziative di welfare aziendalesi diffondono sempre più nelle imprese italiane, dopo l’introduzione delle agevolazioni fiscali della Legge di Bilancio 2016. Piani di welfare vengono implementati in aziende più grandi come in quelle più piccole, in quanto i benefici sono trasversali e riguardano tutti i lavoratori.

Sono 32542 i contratti che prevedono l’erogazione dei premi di risultato in welfare aziendale. In questo modo, i premi di risultato da riconoscere ai dipendenti sono totalmente detassati. Oltre a questa tipologia di piano di welfare e a quello su base volontaria da parte dell’azienda, ci sono le misure di welfare introdotte con i Contratti Collettivi Nazionali dei Lavoratori.

A fare da apripista è stato il CCNL Metalmeccanici del settore industria e dal 1°giugno partirà l’obbligo di adempimento del secondo contributo annuale di welfare. Il valore complessivo una tantum riconosciuto è di €150 per ogni dipendente. (Qui tutti gli altri CCNL che, come quello Metalmeccanico, prevedono quota di welfare nel 2018)

Chi ha diritto al contributo welfare?

Tempo indeterminato e tempo determinato (con almeno tre mesi di lavoro dall’inizio dell’anno, anche non consecutivi). Tutti i lavoratori in forza all’azienda metalmeccanica percepiranno i €150previsti. Nel dettaglio, ogni azienda metalmeccanica dovrà provvedere ai lavoratori assunti dall’inizio di giugno 2018 o assunti entro il 31 dicembre 2018. Non ha diritto il personale in aspettativa non retribuita, né indennizzata nei mesi da giugno a dicembre. Collaboratori esterni o tirocinanti non hanno diritto al contributo.
I 150 euro previsti nel CCNL industria per le aziende metalmeccaniche non escludono l’introduzione di un piano di welfare. Si tratta di due misure diverse. Nel secondo caso, si beneficia di importanti vantaggi fiscali e si può implementare un piano di welfare con diverse modalità.

Un piano di welfare infatti prevede di mettere a disposizione beni e servizi per i dipendenti e le loro famiglie. Con un piano di welfare si migliora il clima aziendale e si attivano vantaggi fiscali sia per l’azienda che per il lavoratore. Anche i Premi di Risultato possono essere convertiti in welfare aziendale.
Uno dei provider più attivi nel settore, che ha iniziato la sua attività in Italia 31 anni fa è Day Gruppo UP. Già conosciuta per i suoi buoni pasto (molto diffusi e riconoscibili dal caratteristico colore verde), Day propone diversi servizi di benessere per i lavoratori e oltre al ticket buono pasto, il classico servizio sostitutivo di mensa, offre servizio di voucher shopping (Cadhoc) e il Welfare aziendale tramite portale digitale.
E proprio sul sito ufficiale Day Welfare sono specificate alcune nozioni sull’argomento che possono interessate tutti gli imprenditori che desiderano saperne di più sull’argomento welfare, benefici, sgravi fiscali e opportunità. Oltre alla lettura di alcune informazioni base, si può chiedere un confronto gratuito con uno specialista commerciale. A tal proposito, Day ha messo a disposizione una form per potersi registrare sul sito.

Day ha affrontato anche la questione del contributo welfare CCNL Metalmeccanico di €150. La quota prevista non è trattabile o derogabile. È compito delle aziende scegliere la soluzione ideale, che risponde alle esigenze dei dipendenti. Il Contratto Collettivo non indica, infatti la misura specifica da adottore, lasciando libere le imprese di decidere.
Bisogna quindi orientarsi verso una soluzione pratica ed economica, ma anche vantaggiosa per i beneficiari, quindi i lavoratori. La ratio della misura, infatti è quella di dare un contributo concreto che risponda a tutti i bisogni degli aventi diritto.

Attenzione, per buoni spesa non si intendono assolutamente buoni pasto, che rispondono ad una normativa differente e che possono essere già presenti in azienda. Il contributo welfare di €150 non è economico e non si aggiunge allo stipendio in busta paga. Il fringe benefit ideale è il buono shopping Cadhoc, strumento versatile che può rispondere alle esigenze di ogni tipologia di dipendente.
Si presenta sotto forma di carnet di buoni personalizzati, spendibili presso le più importanti catene di negozi nazionali o negli e-commerce più popolari. Cadhoc è un buono per fare la spesa, acquistare tecnologia, arredamento, abbigliamento, prodotti di profumeria, ecc. Inoltre, può diventare buono carburante o voucher albergo.

È esente da IVA, ma l’importo nel corso dell’anno non può superare la soglia di esenzione di 258,23 euro. Rientra pienamente nella quota welfare di €150, quindi, ma può sommarsi ad altre misure come ad esempio, quello dell’auto assegnata in uso promiscuo al dipendente.
Nel caso si superasse la quota di €258.23 non è più fiscalmente conveniente lo strumento del buono regalo Cadhoc, ed è opportuna l’attivazione di uno strumento diverso, il portale Day Welfare.

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