Lo sport e il movimento quotidiano possono prolungare il benessere psico fisico. In presenza di alcune condizione patologiche, però, dovrà essere accompagnato con cure farmacologiche e un programma di terapia fisica. In questi casi ci si avvale di una branca specialistica della medicina: la Fisioterapia riabilitativa.
La terapia fisica si basa sulla riattivazione del movimento muscolare, al fine di risolvere le problematiche patologiche del paziente. Quest’ultime possono avere una natura cronica, come dismorfismi come la scoliosi, oppure possono avere un carattere acuto (come la traumatologia dello sport).
La fisioterapia, avvalendosi di cure farmacologiche e attività fisica, aiuta l’atleta a risolvere in breve tempo possibile il problema, ritornando così all’attività sportiva.
Le lesioni sono trattate con successo quando il problema è studiato correttamente. Occorre non solo una storia clinica quanto più dettagliata possibile, ma anche delle indagini . In questo modo il fisioterapista può trovare il trattamento migliore per il paziente.
OBIETTIVI DELLA FISIOTERAPIA RIABILITATIVA
Gli obiettivi della fisioterapia riabilitativa puntano a eliminare l’instabilità residua, la debolezza e lo squilibrio muscolare per non incombere in altre problematiche. Così si possono riacquistare le prestazioni precedenti alla lesioni. I tre principali obiettivi della riabilitazione sono:
Protezione dei tessuti danneggiati per concedere riequilibrio energetico e per controllare la fase infiammatoria in anticipo.
Riattivazione della flessibilità, della resistenza, della propriocezione dello squilibrio muscolare per un controllo delle attività fisiche.
Le attività sport-specifiche devono essere esaminate per accertare che l’atleta possa ricominciare in modo sicuro l’attività sportiva.
Per ogni atleta bisognerà studiare uno o più programmi. Uno dei compiti del fisioterapista non sarà solo condurre il paziente verso la guarigione, ma dovrà anche educarlo. Bisognerà quindi istruire il paziente su come agire anche dopo il trattamento, così che la lesione non si presenti o non si aggravi, e l’atleta sarà libero di tornare al suo sport.