Fare rete per esportare il Made in Italy nei paesi dell’Est

"La nostra generazione sta vivendo una grande trasformazione. Siamo di nuovo nelle condizioni dei nostri bisnonni che andavano in America a cercar fortuna. Bisogna reinventarsi, non si può più ragionare come anni fa, pensando ad avere il medesimo lavoro per tutta la vita. Occorre studiare, formarsi continuamente e saper mettersi in gioco.

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Andrea Busso sommelier crede nel Made in Italy e lo esporta in Ucraina

Ricordate Andrea Busso? Il sommelier della brigata di Aquolinae? Lo abbiamo seguito professionalmente, nel 2015 sulle rive del Garda, nel 2016 in Valle d’Aosta in un hotel a 5 *****L, ritrovandolo nel 2017 a Bucarest e a Kiev a curare per passione e per piacere, le rubriche giornalistiche di Luxury “Cantiniere tra i formaggi e tra i colbacchi”.

Oggi 2018 lo ritroviamo a Torino, mentre prepara un “question time” e costruisce un progetto che crede fermamente nel Made in Italy all’estero, che non sarà la panacea economica di tutti i problemi, ma è sicuramente un elemento da non sottovalutare, sopratutto in questo momento particolare dell’economia globale.

“Un punto di forza apprezzato nel mondo intero, sul quale il sistema Italia deve puntare. Credo fermamente che esportare prodotti Made in Italy, possa essere una carta a nostro favore. Produrrebbe lavoro, magari limitando la fuga dei giovani, che vanno all’estero, anche a fare lavori comuni. “ spiega convinto Andrea.

Sommelier Fisar professionista, classe 84, nato a PInerolo, il paese dei panettoni, ha vissuto l’adolescenza tra passioni sportive, tra allenamenti e partite di Basket, diventando poi allenatore di una squadra femminile, mentre di tanto in tanto si dedicava all’arbitraggio. Le sue passioni: la bici da corsa, la mountain bike, la pesca di lago, la filatelia e numismatica (adora partecipare alle aste), appassionato di storia e di politica, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio. Consegue pure il diploma di “croupier”

“La nostra generazione sta vivendo una grande trasformazione. Siamo di nuovo nelle condizioni dei nostri bisnonni che andavano in America a cercar fortuna. Bisogna reinventarsi, non si può più ragionare come anni fa, pensando ad avere il medesimo lavoro per tutta la vita. Occorre studiare, formarsi continuamente e saper mettersi in gioco. Di dieci miei cari amici dei tempi delle scuole, con cui sono tutt’ora in relazione, non uno è rimasto in Italia. Ed è proprio in questi spostamenti, con l’estero che ci si rende conto di quanto il Made in Italy sia amato. Quanto il settore agroalimentare, vitivinicolo sia ricercato.. Avrei tanti di quegli aneddoti da raccontare..”

Andrea, con un curriculum piuttosto consistente, anche come agente immobiliare e poi di commercio, dopo aver firmato anche la guida gastronomica “Tam tam tra i fornelli”oggi si concentra sul progetto “Esportare il Made in Italy in Ucraina”.

Un progetto ambizioso, sicuramente non facile, “ma se faremo rete insieme ai produttori, il mercato che andiamo ad esplorare e “contaminare” sarà più semplice. Serve fare rete, scommettendo su se stessi”.

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