Bollino blu caldaie Roma, cominciano i controlli

Dopo un lungo periodo di stasi, riprendono i controlli sugli impianti termici a Roma. Tutto quello che c'è da sapere per evitare multe.

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Il rilascio e/o il rinnovo del bollino blu per le caldaie a Roma e nel resto d’Italia è un obbligo di legge, in quanto questa certificazione energetica assicura all’utente che il proprio impianto sia in regola con il livello di emissioni di fumo di scarico rilasciate e non superi la soglia massima consentita. Il periodo migliore per rinnovare il bollino blu per la caldaia è prima che l’impianto termico venga acceso, dunque nell’arco temporale compreso fra settembre e novembre.

Chi vigila sul rinnovo del bollino blu?

Ogni impianto, sia esso condominiale o meno, ha un proprio responsabile che si assume davanti alla legge e all’assemblea l’onere di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria, al rilascio del bollino blu alla prima accensione (nel caso di caldaia nuova), al rinnovo del certificato energetico. Il responsabile d’impianto è, dunque, una figura fondamentale, in quanto si interfaccia altresì con la ditta manutentrice che, così come previsto dalla normativa, deve avere le autorizzazioni per procedere con le verifiche nonché essere autorizzata dal Comune di Roma per il rinnovo del bollino blu per le caldaie.

È sempre il responsabile d’impianto che deve occuparsi di custodire e presentare, in caso di ispezione, tutta la documentazione relativa alla gestione dell’impianto termico.

I controlli sul bollino blu

Dal primo novembre 2018, i controlli sul bollino blu per le caldaie a Roma sono cominciati. Chiunque possieda un impianto termico per la climatizzazione invernale ed estiva sul territorio della Capitale può essere soggetto ad accertamento da parte dell’Organismo Ispezioni Impianti Termici, la società concessionaria incaricata dal Comune di Roma Capitale.

Allorché vi è un’ispezione, il responsabile d’impianto dovrà mostrare tutta la documentazione debitamente compilata e completa di relativo bollino energetico. Nel caso in cui il soggetto responsabile non sia in grado o addirittura non voglia mostrare la documentazione, l’ispettore potrà effettuare una sanzione che, a seconda dei casi, oscilla fra i 500 e i 3.000 euro. Stesso ammontare è applicabile per chi non ha eseguito la manutenzione ordinaria e/o non è in regola con il bollino blu.

Attenzione, però, poiché anche il mancato invio della certificazione o auto certificazione che attesta l’avvenuta manutenzione è soggetto a sanzione pecuniaria: in tal caso, l’importo si aggira su circa 85 euro, ai quali va aggiunta un’ulteriore somma a seconda dei casi, così come stabilito dalla Tabella Tariffe Ispezioni.

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