Serbia: un mese di proteste antigovernative

In Serbia si mantiene alto il livello delle proteste anticorruzione contro il presidente Aleksandar Vucic

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Questo sabato in migliaia sono scesi in strada a Belgrado per quella che è la quarta settimana di manifestazioni antigovernative.

Circa 25.000 persone hanno preso parte all’evento. Vucic, prima nazionalista diventato pro Europa, è accusato di avere instaurato un sistema autocratico e di praticare un totale controllo sui media.

Una donna aggiunge: “Va tutto male. Non abbiamo libertà nei media né libertà per i giornalisti”.

Moltissimi avevano dei fischietti, un oggetto diventato simbolo delle proteste di piazza nel paese, dal tempo dell’ex presidente Milosevic negli anni ’90. Ci sono stati diversi scontri e il movimento “Alleanza per la Serbia” ha accusato attivisti pro presidente di essere all’origine di quelle che ha definito provocazioni.

Le proteste sono scopppiate dopo un violento attacco contro un politico oppositore lo scorso novembre. Vucic ha detto che è pronto ad ascoltare il popolo, ma non le bugie dell’opposizione.

Dal canto l’Unione europea lo ha invitato a migliorare la situazione soprattutto per ciò che riguarda la libertà dei media.

Così il nostro corrispondente: “Ci soono proteste ogni settimana ormai da un mese. Adesso la domanda è se le opposizioni riusciranno a mantenere questa pressione e se soprattutto il governo, e il presidente Vucic, saranno a un certo punto costretti ad ascoltare e dare delle risposte alle richieste di cambiamento”.

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