Spionaggio, statunitense arrestato a Mosca. La famiglia: “E’ innocente”

Rivendicata più volte l'innocenza dall'individuo e dai suoi cari

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La famiglia dell’ex marine statunitense, Paul Whelan, arrestato venerdì in Russia con l’accusa di spionaggio, proclama la sua innocenza. Il fratello gemello dice che era lì solo per un matrimonio.

“Il 28, che era il giorno dell’arresto o almeno il giorno della scomparsa – dice David Whelan, fratello di Paul – si è svegliato ed è andato al Cremlino e a fare la visita dell’armeria con tutti gli altri ospiti del matrimonio e faceva un po’ da guida perché conosce Mosca. Ha scambiato qualche messaggio con un amico e sarebbe dovuto andare al matrimonio la sera di venerdì, ma non si è mai visto”.

Le autorità russe dichiarano di averlo colto in fragranza di reato, ma non danno altri dettagli. Ora Paul Whelan rischia una pena dai 10 anni in su.

Secondo alcuni si tratta di una ritorsione per la detenzione di Maria Butina, un’attivista pro-armi arrestata negli Stati Uniti con l’accusa di cospirazione. La giovane donna ha peraltro ammesso di essere in contatto con le autorità russe per creare un canale di comunicazione non ufficiale con la politica americana. Dal 2012 è membro permanente dell’associazione pro-armi statunitense, considerata per l’accusa un canale per avvicinarsi ai Repubblicani di Trump e influenzare così la sua politica nei confronti di Mosca.

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