È arrivato con un bus dai vetri oscurati, in manette, scortato da due guardie, alla Corte distrettuale di Tokyo, l’ex presidente del gruppo Nissan-Renault-Mitsubishi, Carlos Ghosn.
È in carcere dal 19 novembre scorso per una serie di presunti illeciti finanziari, tra cui la falsificazione dei compensi ricevuti da Nissan, che sarebbero stati sottostimati nei report alle autorità di Borsa per l’equivalente di circa 70 milioni di euro, tra il 2010 e inizio 2018.
L’uomo ha colto l’occasione di questa udienza preliminare, richiesta dalla difesa per contestare il prolungamento della sua carcerazione preventiva, per affermare la sua innocenza.
Ma il team legale non ha nascosto la preoccupazione per la scelta di rompere il silenzio, perché elementi tratti dalle affermazioni del clente davanti al giudice potrebbero ora serivire all’accusa per costruire meglio i capi di’imputazione.