L’economia italana rallenta: le proiezioni di crescita per il 2019, diffuse nel bollettino economico della Banca d’Italia, si fermano al +0,6 rispetto all’1% valutato dal governo.
Palazzo Koch denuncia il rischio di una recessione tecnica, che si verifica quando il PIL di un Paese cala per due trimestri consecutivi su base congiunturale.
Secondo Bankitalia, dopo la contrazione della crescita pari allo 0,1% nel terzo trimestre 2018, è prevedibile un ulteriore calo anche negli ultimi tre mesi dell’anno oramai alle spalle. E le prospettive per il 2019 non sono positive.
Uno scenario difficile che – secondo via Nazionale – trova ragione in più fattori. Nell’elenco delle variabili negative figurano il possibile ridimensionamento dei piani di investimento delle imprese, rilevato dai recenti sondaggi, e le difficoltà attraversate dal commercio mondiale.
Buone notizie invece sullo spread, che cala per effetto dell’accordo tra Governo italiano e Unione Europea.
Si legge nel bollettino: “I premi per il rischio sui titoli sovrani sono scesi. Il differenziale tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi a metà gennaio era di 260 punti base, 65 in meno rispetto ai massimi di novembre“. Ma – sempre secondo Bankitalia – le condizioni complessive dei mercati finanziari restano più tese rispetto a quelle osservate prima dell’estate.