Gilet gialli: Atto X ma con defezioni

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Gilet gialli, atto X. Ma con qualche defezione rispetto a due mesi fa. Dalla prima mobilitazione di sabato 17 novembre, il movimento, un po’ ridimensionato in fatto di numeri, circa 5000 a Parigi, è tornato in piazza in tutta la Francia con lo stesso slogan e lo stesso obiettivo: le dimissioni del Presidente Macron. Nonostante il “grande dibattito nazionale” avviato dal capo dell’Eliseo la classe media non cede e non ci crede. _“Non mi aspetto nulla dal governo – dice un manifestante – ma almeno dovrebbero ascoltarci. Devono smetterla di prendersela con la gente, come stanno facendo ora.”

Tensioni tra manifestanti e la polizia ci sono stati a Rennes e Caen. A Lione i gilet gialli hanno impedito l’ingresso nelle vie dello shopping del centro cittadino. Dopo gli incidenti delle scorse settimane, l’Associazione dei giornalisti ha lanciato una petizione per chiedere ai cittadini di porre fine alla violenza contro la stampa, in difesa della libertà di informazione. Da quasi due mesi, durante i cortei dei Gilet gialli, ci sono stati troppi attacchi, minacce di morte, minacce di stupro contro alcuni giornalisti – ha fatto notare un collega della stampa – inaccettabile in una democrazia. “Ecco perché siamo qui in strada per dire che noi abbiamo il diritto di informare”, ha dichiarato.

Intanto i Gilet gialli continuano a lamentare tasse esorbitanti, bassi salari accusando le autorità di allontanarsi dalla gente e di lavorare a beneficio delle persone più ricche del paese. Le aperture dell’Eliseo sono, per ora, del tutto insufficienti ed insoddisfacenti.

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