Panama, Papa Francesco: “La paura ci rende pazzi”

0
674

Accolto da 2000 giovani festanti e dal Presidente del Paese, Varela, Papa Francesco è giunto a Panama per la XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà sino al 27 gennaio.

Si tratta del suo primo viaggio nel Paese centroamericano, il primo effettuato da un Pontefice a far data dal 1983, anno in cui Giovanni Paolo II vi sostò per una giornata.

Qualche apprensione si è registrata durante lo spostamento verso la nunziatura apostolica, quando un uomo con una bandiera venezuelana si è lanciato fuori dalla folla.

Nei prossimi giorni, il Papa terrà dieci interventi, tra omelie, discorsi e un Angelus, tutto in lingua spagnola.

La Giornata Mondiale della Gioventù, soprannominata la “Woodstock cattolica”, prevede circa 150.000 ragazzi registrati, oltre alla presenza di svariate centinaia di migliaia di persone alla Messa finale, in programma domenica.

La sua valigetta leggera è in realtà pesante di dossier e problemi che non risalgono solo alla crisi generalizzata e non solo sociale del pianeta.

Panama dal 23 al 28 gennaio

Il viaggio del 23-28 gennaio per Francesco è il primo in un’area coinvolta in una delle crisi migratorie più acute in cui migliaia di persone tentano di farsi strada verso gli Stati Uniti per cercare asilo o lavoro.

Per questo fra i tanti giovani che saranno all’appuntamento sono rappresentati tutti i Paesi sudamericani (ma non solo) che rigurgitano di problemi sociali irrisolti.

Il benvenuto dell’arcivescovo Domingo Ulloa

Alla messa d’inaugurazione delle Giornate della gioventù l’arcivescovo di Panama, José Domingo Ulloa, ha ringraziato l’attenzione di Francesco, lo ha ringraziato per la sua fiducia e la possibilità di organizzare una Giornata della Gioventù in una delle periferie “esitenziali e geografiche” del pianeta.

L’affetto dei giovani

L’entusiasmo è grande fra i giovani partecipanti a questo appuntamento tanto atteso e così cruciale in un continente che, come l’area del Mediterraneo, assiste in diretta ad uno scontro politico sulla scorta dei flussi migratori che dal sud del mondo tentano disperatamente di entrare nei Paesi dove poter trovare occasioni di sopravvivenza.

Proprio dalla metà di ottobre, migliaia di centroamericani, in gran parte dell’Honduras, hanno viaggiato verso nord attraverso il Messico in una grande carovana per raggiungere gli Stati Uniti.

Dall’altra parte della frontiera, il Presidente Trump sta facendo di tutto per sigillare con un muro le frontiere del paese e fermare i migranti.

Articolo precedenteFrancia: sostanze tossiche trovate nei pannolini
Prossimo articoloSiria, il destino dei curdi al centro del bilaterale Putin-Erdogan

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here