Tensione alle stelle a Caracas in seguito all’autoproclamazione di Juan Guaido’ alla carica di Presidente del Venezuela e in contrapposizione all’antagonista Maduro. Nel Paese ‘dei due Presidenti’ ora regna l’incertezza e, soprattutto, lo spettro della repressione e di una dolorosa guerra civile.
“Non rinuncerò mai“, ha tuonato Maduro dando dei “pagliacci” agli oppositori del governo parallelo guidato da Guaidò . Dalla sua, Maduro ha l’esercito, che tiene sotto stretto controllo.
“Respingiamo senza mezzi termini le azioni illegali volte a instaurare governo parallelo nel nostro Paese.” – cosi ha affermato Vladimir Padrino Lopez – “respingiamo in modo altrettanto forte le ingerenze dei governi stranieri. Garantiremo la pace in ogni momento e le funzioni delle istituzionali“.
Per 48 ore, la piazza è stata la vera protagonista del confronto, come dimostrano gli scontri che hanno causato la morte di almeno 26 persone negli ultimi giorni, che hanno visto anche quasi 300 feriti.
“Oggi, riconosco ufficialmente nella persona di Juan Guaido’, Presidente della Assemblea Nazionale, il Presidente ‘ad interim’ del Venezuela” – ha annunciato fiero Juan Guaidó ai suoi sostenitori e al pubblico.
In questa prima fase di acuto scontro politico, a far pendere la bilancia a favore di Guaidò è stato il supporto degli Stati Uniti, espresso tempestivamente da Donald Trump.
Ma sulla legittimità della figura di Guaidò la Comunità internazionale sembra divisa.