Sempre più tesi i rapporti tra Francia e Italia. Il governo francese ha annunciato di avere richiamato l’ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, per delle consultazioni. Il Quai d’Orsay, il ministero degli Esteri francese, ha motivato la decisione in una nota durissima che parla di “attacchi senza precedenti dalla fine della guerra e senza fondamento” e “dichiarazioni oltraggiose” da parte del governo italiano”.
Dalla Libia alle gestione dei migranti, dalla Tav alle accuse di Di Maio sul presunto “neocolonialismo francese” in Africa, fino ai recenti tentativi del M5S di fare breccia tra i gilet gialli francesi: sono tante le questioni su cui i due paesi si sono scontrati negli ultimi mesi.
“Per diversi mesi – continua il comunciato – la Francia è stata oggetto di ripetute accuse, attacchi infondati e dichiarazioni oltraggiose che tutti conoscono. Si tratta di un fatto senza precedenti dalla fine della guerra. Essere in disaccordo è una cosa, sfruttare il rapporto a fini elettorali è un’altra. La campagna per le elezioni europee non può giustificare la mancanza di rispetto per un popolo o la sua democrazia. Alla luce di questa situazione senza precedenti, il governo francese ha deciso di richiamare l’ambasciatore francese in Italia per consultazioni. La Francia invita l’Italia ad agire per ripristinare il rapporto di amicizia e di rispetto reciproco”.
Salvini: “Siamo pronti a incontrare Macron”
Conciliante la replica del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che si è detto disposto ad incontrare Macron: “Non vogliamo litigare con nessuno – ha detto il vicepremier – non siamo interessati alle polemiche: siamo persone concrete e difendiamo gli interessi degli italiani. Disponibilissimi a incontrare il presidente Macron e il governo francese, sederci a un tavolo e affrontare, per quanto riguarda le mie competenze, tre questioni fondamentali. Stop con i respingimenti, stop con i terroristi italiani in Francia e basta danneggiare i nostro i nostri lavoratori pendolari che sono letteralmente vessati ogni giorno alle frontiere francesi da controlli che durano ore”.
Poco dopo è arrivata anche la replica di Luigi Di Maio, che in un post su Facebook ha ribadito il rapporto di amicizia tra Francia e Italia (“Il popolo francese è nostro amico e nostro alleato”) ma non ha risparmiato alcune stoccate al presidente francese Emmanuel Macron: “Il Presidente Macron – ha scritto Di Maio – si è più volte scagliato contro il governo italiano per motivi politici in vista delle europee. Questo non ha mai intaccato il sentimento di amicizia che lega i nostri Paesi e mai lo farà”.
Di Maio ha fatto poi riferimento al suo recente viaggio in Francia per incontrare alcuni esponenti dei gilet gialli: “Il mio incontro come capo politico del Movimento 5 Stelle, con esponenti dei Gilet Gialli e con alcuni candidati della lista RIC è pienamente legittimo. E rivendico il diritto di dialogare con altre forze politiche che rappresentano il popolo francese. Così come En Marche, il partito di governo francese, è alleato in Europa con il Pd, partito d’opposizione in Italia, così il Movimento 5 Stelle incontra una forza politica di opposizione al Governo francese (Ric). Sono europeista. Ed essere in un’Europa senza confini, significa libertà anche per i rapporti politici non solo per lo spostamento delle merci e delle persone”.
“Per me – continua Di Maio – quell’incontro non rappresenta una provocazione nei confronti del governo francese attuale, ma un importante incontro con una forza politica con cui condividiamo tante rivendicazioni a partire dall’esigenza della democrazia diretta per dare maggiori poteri ai cittadini”. La nota del vicepremier si chiude con un invito al dialogo: “Il dialogo e la collaborazione su tutti questi temi con il governo francese è sempre massimo e siamo disponibili a incontri al più alto livello con il governo francese per trovare soluzioni a queste problematiche”.
Tajani: “Di Maio fa patti con chi lancia le molotov”
Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha puntato il dito contro Luigi Di Maio, che ha incontrato alcuni esponenti dei gilet gialli. “Il vicepremier – ha detto Tajani – poteva benissimo risparmiarsi questa missione lampo in Francia per andare a fare patti con coloro che tirano le molotov contro la polizia, che distruggono i negozi e tutto questo soltanto per cercare di fare un gruppo parlamentare dopo le europee… è veramente triste, direi squallido. E a pagare il prezzo sono gli italiani, la Francia ha le sue responsabilità, ma si rischia di passare dalla ragione al torto per i capricci di un ministro inesperto”.