Caso “Alan Kurdi”, interviene Salvini: “Ci pensi la Germania”

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La nave “Alan Kurdi” (dal nome di Aylan Kurdi, il bambino siriano di 3 anni ritrovato morto in spiaggia in Turchia nel 2015) naviga ancora in mezzo al Mediterraneo, alla ricerca di un porto sicuro.
Durante la notte, l’imbarcazione della Ong tedesca “Sea-Eye”, con a bordo 64 migranti (tra cui 12 donne e due bambini) recuperati in mare, si è allontanata di qualche miglia da Lampedusa, verso cui aveva puntato nel pomeriggio di giovedi, dopo un’improvvisa virata.

“Ad Amburgo c’è un porto accogliente”

Malta ha negato alla nave l’accesso ai propri porti e il Ministro degli Interni italiano Matteo Salvini – da Parigi per il G7 dei ministri degli interni europei – ha ribadito il suo motto “Porti chiusi“, invitando la Germania ad intervenire.

 “Ho chiesto al collega tedesco di intervenire su una nave che si dice tedesca per risolvere il problema”, ha dichiarato Salvini.

“Per quello che mi riguarda, il Viminale ha mandato una nota alla nave dicendo che non si permettano di entrare nelle acque territoriali. Mi aspetto che il governo tedesco agisca di conseguenza, la nave è sua, la bandiera è sua, l’equipaggio è suo, il capitano è di Amburgo…ad Amburgo c’è un porto accogliente…ognuno faccia il suo”, ha concluso Salvini.

Le condizioni a bordo restano difficili, a causa del freddo, della pioggia e del mare molto mosso.

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