Ad un mese dalle elezioni europee Strasburgo è stata l’epicentro delle nuove manifestazioni dei gilet gialli, scesi in strada per il 24esimo sabato consecutivo.
I manifestanti, circa 2mila stando alla prefettura, si sono scontrati a più riprese con la polizia che sbarrava l’accesso alle strade che conducono alle istituzioni europee. Le forze dell’ordine hanno risposto con i gas lacrimogeni al lancio di oggetti e sassi.
Situazione tranquilla a Parigi, dove le due manifestazioni in programma si sono svolte senza incidenti. Quella denominata “marcia sui media” è stata un flop, con pochi partecipanti che si sono fermati a gridare slogan contro Emmanuel Macron e contro tv e giornali.
Prima hanno sostato sotto il grattacielo di TF1, poi sono passati davanti a Canal Plus, quindi davanti a France Televisions, la tv pubblica. La manifestazione ha sostato anche davanti alla redazione di BFM-TV, spesso accusata di dare uno spazio sproporzionato alle manifestazioni dei gilet gialli, tutte seguite in diretta dall’inizio alla fine, con dibattiti prima, durante e dopo.
Alla fine, il corteo si è fermato davanti alla sede del CSA, il Consiglio superiore dell’Audiovisivo, chiedendo – invano – di essere ricevuta dal presidente. Il corteo si è sciolto sotto la pioggia, una buona parte dei partecipanti ha lasciato il CSA per dirigersi a place de la Republique, in metropolitana.
In calo, stando alle cifre del Ministero dell’Interno, il numero di partecipanti ai cortei. In tutta la Francia sono state 23.600 le persone che hanno partecipato alle manifestazioni, contro le 27.900 di sette giorni fa. Cifre contestate, come quasi sempre avviene in questi casi, dai gilet gialli, che hanno parlato invece di almeno 60mila manifestanti.
Il nuovo atto delle proteste è andato in scena a due giorni dal discorso del presidente Emmanuel Macron, che ha proposto tagli alle tasse per 5 miliardi. Proposta che è stata liquidata come un “bla bla” presidenziale da una parte del movimento.