Il volto deve rimanere scoperto: niente burqa o niqab per le donne musulmane. A otto giorni dagli attacchi terroristici che hanno insanguinato il Paese, le autorità dello Sri Lanka hanno varato una legge d’emergenza: secondo il presidente Maithripala Sirisena, che è anche titolare dei dicasteri di difesa e giustizia, la norma risponde a una necessità di sicurezza nazionale.
Una giovane donna musulmana, Shahane Muzammil, spiega come sarà possibile rispettare i precetti e le tradizioni religiose senza violare la legge: “Dobbiamo coprirci i capelli, è obbligatorio, ma possiamo indossare l’abaya, che consiste in un lungo camice nero, leggero, che copre tutto il corpo tranne testa, piedi e mani”.
In Sri Lanka il 10% della popolazione è di fede musulmana: solo una piccola percentuale delle donne indossa il copricapo integrale. Dopo la Pasqua di sangue e le centinaia di vittime – tra cui 45 bambini – negli attentati alle chiese e agli hotel del Paese asiatico, il veto al velo integrale è esteso a tutti.