Sembra ieri e invece sono passati 25 anni da quando il pilota brasiliano Airton Senna trova la morte sul circuito di Imola, quando la sua Williams Renault sì accartoccia contro la curva Tamburello a 300 chilometri all’ora.
La monoposto si spezza in due e un piantone dello sterzo, modificato per volontà del pilota la sera prima, urta il casco di Senna. Sono passate da poco le 14:00.
Jean Todt, all’epoca ad della Ferrari, ricorda le doti professionali di Senna, per cui resta ancora un campionissimo:
“Sembra ieri, non sembra che siano passati 25 anni, il ricordo di Ayrton è vivo in tutti noi; è stato un grande campione aveva un grande carisma, una forte leadership e ancora lo amiamo”.
Il Brasile proclama tre giorni di lutto nazionale ma il mondo tutto piange il campionissimo. I trionfi arriveranno sulla McLaren dove il brasiliano rimarrà dal 1988 al 1993, insieme al rivale di sempre Alain Prost. Campione del mondo nel 1988, 1990 e 1991 Senna ha detenuto il record assoluto di pole position dal 1989 al 2006.
“Se avete un talento o un progetto cominciate a coltivarlo subito”, diceva ai ragazzi che incontrava spesso e volentieri con gioia.
Lui sulle 4 ruote ci andò grazie al padre che gli costruì un go-kart e che ne intuì subito il talento.