In Estonia, un ministro della formazione di estrema destra Ekre è stato “licenziato” ad appena 24 ore dal suo insediamento.
La presidente estone Kersti Kaljulaid ha dichiarato martedì di aver sollevato dal suo incarico un ministro appartenente al Partito Conservatore Estone (Ekre). Era passato appena un giorno dal giuramento del nuovo governo.
Ma la mossa è arrivata dopo che la polizia ha fatto sapere di aver messo sotto indagine lo stesso Kuusik per un episodio di violenza domestica. Tutto è nato da un articolo pubblicato dal Gruppo Ekspress. Il diretto interessato ha negato qualsiasi illecito.
“Oltre ad un orribile attacco mediatico contro di me, l’ufficio del pubblico ministero ha deciso di avviare un’indagine penale. In questa situazione non posso lavorare come ministro. Anche il resto del governo non può lavorare normalmente”, la dichiarazione rilasciata da Kuusik martedì sera.
Il primo ministro Juri Ratas ha fatto eco ai suoi commenti. “Nella situazione attuale, il governo non potrebbe davvero iniziare il suo lavoro e portare a termine il suo programma. Quindi, il ministro Marti Kuusik ha chiesto di lasciare il proprio ufficio oggi”, ha reso noto ratas.
Kuusik era uno dei cinque ministri dell’Ekre, la cui retorica anti-immigrazione ha aiutato il partito a raddoppiare i propri consensi nelle elezioni del marzo scorso. Ampio il sostegno ottenuto nelle zone rurali più povere. Ekre è il secondo partner principale del nuovo governo estone, che in aprile ha approvato un piano di coalizione di 36 pagine: include alcune delle rigide politiche sull’immigrazione e si impegna a non accogliere rifugiati in Estonia nell’ambito del sistema di quote di redistribuzione a livello comunitario.