I ribelli Houthi yemeniti iniziano il ritiro dal porto della città di Hodeida. È il primo passo, nella strada tracciata dalla commissione dell’Onu incaricata di vigilare sull’attuazione della tregua, dopo l’accordo per il cessate il fuoco raggiunto a dicembre.
I ribelli filo-iraniani devono ritirarsi anche dai porti di Salif e Ras Issa sul Mar Rosso. Annunciato più volte dalle Nazioni Unite, in particolare in febbraio e aprile, l’effettivo disimpegno dei combattenti è lento da attuare.
La dislocazione delle milizie era stata concordata a dicembre nell’ambito dell’intesa sul cessate il fuoco raggiunta in Svezia, la prima speranza di chiudere un conflitto in corso da quattro anni, che ha spinto il Paese nella carestia.
La guerra in Yemen ha provocato oltre 60 mila morti, 3 milioni e 300 mila persone sono sfollate e oltre 24 milioni hanno bisogno di aiuti umanitari. Durante il mese di Ramadan, in molti non possono permettersi un pasto serale. Nel corso di due anni, in Yemen, è quasi raddoppiato il numero di donne incinte con malnutrizione acuta.