L’eutanasia di Vincent Lambert è cominciata: i medici dell’ospedale universitario di Reims hanno interrotto l’alimentazione e l’idratazione al paziente tetraplegico 42enne, in stato vegetativo da oltre 10 anni, diventato il simbolo del dibattito sul fine-vita.
Lambert non è attaccato ad una macchina, ma in stato di minima coscienza.
“Gli ho detto di stare sereno – dice la madre, Viviane – che eravamo lì, accanto a lui, che non lo avremmo lasciato, è una cosa orribile”.
Proprio la madre, insieme a 200 persone, davanti all’ospedale ha implorato medici e autorità di non uccidere suo figlio, rivolgendo l’ennesimo appello al Presidente Macron, che non ha risposto.
La moglie è contraria al parere dei genitori di Lambert, ex infermiere in una clinica psichiatrica: la loro battaglia legale ha raggiunto la Corte Europea dei Diritti umani.
Il legale dell’uomo, Jean Paillot, ha parlato di “scandalo assoluto, in nome della Convenzione Internazionale per i diritti dei disabili”. L’interruzione delle cure, che non si sa in quanti giorni farà sopraggiungere la morte, prevede anche una sedazione “controllata, profonda e continua”.