Il Ministro degli Interni francese, Christophe Castaner, ha annunciato su Twitter questo lunedì mattina che un uomo sarebbe stato fermato, in relazione all’attacco di venerdì scorso a Lione.
Poco dopo è stato reso noto che altre due persone erano in stato di fermo e sotto interrogatorio. Secondo la stampa locale, il principale sospetto – arrestato nel settimo arrondissement, mentre scendeva da un autobus – sarebbe un 24enne di origini algerine, studente di informatica, senza precedenti penali. Le altre due persone fermate sono il fratello minore e la madre. Il sospetto era già stato identificato domenica, ma la polizia ha preferito aspettare che uscisse di casa, temendo la presenza nell’appartamento di altri congegni esplosivi.
Venerdì pomeriggio, intorno alle 17.30 è esploso un ordigno, di fronte a una panetteria della catena “Brioche Dorée”, su rue Victor Hugo, una via centrale della cittadina francese. 13 persone persone sono rimaste lievemente ferite, tra loro anche una bambina di dieci anni. L’inchiesta è stata subito affidata alla procura antiterrorismo che, grazie alle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, ha individuato un sospetto, lanciando subito un “appello a testimoni”.
Il sospetto sarebbe un uomo sulla trentina, vestito con dei bermuda verde chiaro e una maglia verde scuro, con il viso coperto da occhiali da sole e un cappellino con visiera. Sarebbe arrivato sul luogo dell’esplosione e ripartito a bordo di una bicicletta. Le telecamere hanno ripreso l’uomo mentre posa, verso alle 17.27, un sacchetto di cartone davanti alla boulangerie. Poco più di un minuto dopo, il pacco – bomba esplode. L’ordigno, conteneva una piccola quantità di TATP (perossido di acetone triciclico, utilizzato spesso dagli islamisti), chiodi e bulloni ed era provvisto di un detonatore a distanza.
Gli investigatori hanno tracciato il percorso del sospetto, grazie alle oltre 500 telecamere di videosorveglianza, installate nel centro della città. “Sappiamo che l’uomo è arrivato in bicicletta, ha lasciato un pacco per terra e se n’è andato”, ha dichiarato Hubert Julien-Laferrière, deputato di La République En Marche, della seconda circoscrizione del dipartimento del Rodano. Le tracce del sospetto – secondo quanto annunciato dal procuratore di Parigi, Rémy Heitz – si perdono sulla strada del ritorno, lo stesso percorso fatto dall’uomo all’andata, sul Quai Claude Bernard, nei pressi dell’Università.