Wall Street ha chiuso in forte calo, dopo la pesante flessione delle piazze europee: l’indice Nasdaq ha perso il 3,02%, il Dow Jones il 3,05%. Pesano i timori di recessione, legati anche al conflitto commerciale con la Cina, alla crisi di Hong Kong (con il rischio di un intervento di forza cinese seguito da sanzioni USA) e al rallentamento dell’economia tedesca.
Donald Trump ha addossato la colpa alla Federal Reserve, che avrebbe rialzato i tassi troppo presto e con eccessiva rapidità, e sarebbe ora troppo lenta con i correttivi. I dati macroeconomici sarebbero invece positivi, secondo lui. Il Presidente USA ha sottolineato in particolare i buoni dati dell’impiego e della produzione, oltre a una dinamica dei prezzi che non ha visto particolari fiammate.
In precedenza, avevano chiuso in forte ribasso anche le piazze europee, che oltre agli scenari internazionali subiscono anche le tensioni politiche italiane e soprattutto il rallentamento preoccupante dell’economia tedesca (PIL del secondo trimestre a -0,1%, pesa l’export): a Milano Ftse Mib -2,53%, il Dax a Francoforte ha perso il 2,19%, mentre a Parigi il Cac 40 cede il 2,08%. Più moderato il calo di Londra, Ftse 100 a -1,42%.
Torna sotto i sessanta dollari al barile il greggio del Mare del Nord (Brent: 59,08 dollari al barile, – 3,62%), mentre continua a crescere l’oro, a 1.527 dollari all’oncia.